Giovedì 18 ottobre alle ore 17,30 presso la Sala Mons. Di Liegro di Palazzo Valentini (Via IV Novembre 119/a – Roma) si terrà la presentazione della pubblicazione “Così vicine, così lontane. Una ricerca sui bisogni e i consumi culturali delle cittadine straniere”.
A presentare la ricerca “Così vicine, così lontane” intervengono il presidente Nicola Zingaretti, l’assessore Cecilia D’Elia, Luci Zuvela presidente dell’ Associazione LIPA, Antonella Agnoli esperta di biblioteche, lo scrittore e esperto di intercultura Vinicio Ongini, il giornalista Vladimiro Polchi.
Sono previste testimonianze delle donne intervistate e un intervento dell’attrice Emanuela Grimalda.
“Cosa, dove e quanto leggono tate colf e badanti? Di che tipo di cultura sono portatrici e quale cultura richiedono, dove vanno a passare il loro raro tempo libero? Nonostante siano così vicine a noi, nessuno si fa queste domande.- dichiara l’assessore D’Elia – La ricerca ci permette di raccontarla vita culturale di un mondo di cui si parla solo per la sua rilevanza economica e sociale. La loro indispensabile presenza per le famiglie italiane è rilevata da tanti studi sociologici ed economici ma con questa ricerca al valore sociale e umano del loro lavoro abbiamo voluto dare finalmente anche uno spessore e un riconoscimento culturale”.” La ricerca – aggiunge – ne traccia un identikit inedito destinato a mettere in discussione molti preconcetti. Le donne migranti che svolgono lavori di cura leggono molto, spesso più di noi; sono molto istruite e più inclini di noi all’uso delle biblioteche pubbliche anche se qui non hanno il tempo di utilizzarle. La ricerca oltre a dare rilievo alla forte domanda e presenza interculturale intercettata sul territorio ha anche inteso fare emergere il rinnovato ruolo sociale e culturale delle biblioteche pubbliche, anche in riferimento alla particolare crisi, non solo economica, che stiamo attraversando.”
“Così vicine, così lontane” è una ricerca sui bisogni e consumi culturali delle cittadine straniere, in particolare sulle donne straniere che svolgono lavori di cura le cosiddette badanti ma anche colf, baby sitter, tate. La ricerca, durata due anni, si è svolta nella provincia di Roma e realizzata dalle donne delle Associazioni LIPA e No.Di Nostri diritti. È un’indagine qualitativa condotta attraverso 100 interviste in profondità: 87 donne che svolgono lavori di cura, 10 donne ex badanti e 5 maschi che svolgono lavoro di badanti. Le donne intervistate appartengono in prevalenza alla fascia tra i 40 e i 50 anni e provengono da 30 paesi, di cui il 41% sono cittadine rumene.
Dalla ricerca emerge che le donne straniere leggono spesso molto più di noi, in particolare quelle provenienti dall’est europeo; sono appassionate di romanzi ma non disdegnano la poesia; prediligono leggere in lingua italiana, soprattutto le più giovani e le loro figlie; hanno un rapporto complesso tra innovazione e tradizione, usano le nuove tecnologie (skype, facebook, internet) ma ascoltano musiche tradizionali; molte di loro raccontano favole del proprio paese d'origine ai bambini che accudiscono.
La ricerca, coordinata dal Sistema Bibliotecario Provinciale, si è svolta nel territorio provinciale ed ha avuto come prioritario punto di riferimento la rete delle otto Biblioteche del Mondo, di Anzio, Bracciano, Fiumicino, Ladispoli, Lanuvio, Mazzano Romano, Tivoli, Zagarolo, caratterizzata da una forte vocazione interculturale.
Molte delle interviste infatti si sono svolte nei locali di queste biblioteche e per preparare un terreno di accoglienza culturale nei confronti delle donne straniere che svolgono lavori di cura in queste stesse biblioteche ha circuitato una mostra bibliografica che ha raccontato il mondo delle badanti di oggi e ieri, italiane e straniere, con libri, diari, film.
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