Trovare posto per la macchina a Montecelio. Un vero incubo per residenti e visitatori. Un incubo che potrebbe finire con la realizzazione del parcheggio di via Fuori La Mura, opera molto attesa proprio per provare a scrivere la parola fine a quella che nel corso degli anni è diventata una vera e propria “criticità sociale”. Così la definisce il Comitato Montecelio. Un problema ancora più sentito per i residenti interni alle mura antiche, le cui case distano diverse centinaia di metri dagli attuali parcheggi. Nell’attesa del parcheggio c’è stata in questi giorni la pubblicazione di un avviso esplorativo di manifestazione di interesse “per l'acquisto di box o stalli a Montecelio, emesso recentemente dal comune. Un avviso – ha spiegato Domenico Girolami, presidente del Comitato – che esclude dalle fasce di priorità proprio le residenze più bisognose di un area di sosta vicina”. Le vie nei pressi della Rocca sono evidentemente disagiate – via della Rocca, via San Lorenzo, via degli Scogli e molte altre – e distano circa 60 metri dal nuovo parcheggio. Proprio a queste vie è stata negata la fascia di priorità, garantita invece “ad altre aree meno critiche, come la piazza san Giovanni, posizionate – prosegue il presidente – sulla strada carrabile e distanti più di 200 metri dalla nuova opera pubblica”. Un metodo poco chiaro nell’adottare questa scelta, così definiscono il fatto i membri del comitato. Scarsa conoscenza delle reali problematiche del territorio o semplice refuso tecnico? “Ci auguriamo quindi che la perimetrazione delle fasce di priorità sia da considerarsi provvisoria in virtù di un disguido puramente tecnico e che giustamente i residenti del borgo di Montecelio possano rientrare a pieno titolo nelle graduatorie per l’acquisto. Nel caso ciò non avvenisse non si potrebbe far altro che constatare per l'ennesima volta l'indifferenza dell'Amministrazione verso le fondamentali necessità dei residenti del borgo, che sta sempre più evolvendo in un luogo di emarginazione più che di valorizzazione dei beni storico culturali, al di là degli sbandierati e mai attuati piani di recupero”. Situazione dunque fastidiosa, soprattutto perché perdura da anni. “In virtù di quanto sopra e qualora non venissero modificati i criteri di definizione delle fasce di priorità, come rappresentanti del Comitato Montecelio – chiude Girolami – non potremo quindi esimerci dall'impugnare legalmente la graduatoria contro quella che appare già una grave e ingiustificata discriminazione”.
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