Una storia di usura che parte da giugno, quando i Carabinieri della Compagnia di Tivoli ricevono alcune richieste di aiuto da parte di due impiegati, caduti in mano agli strozzini. In un momento di difficoltà si erano rivolti alle persone sbagliate: e i soldi erano sì arrivati, ma dovevano essere restituiti con un tasso di interesse decisamente superiore a quanto prevede la legge. Niente soldi da restituire? Per uno dei due sono arrivati calci e pugni e una prognosi di 20 giorni. La paura per eventuali episodi ancora più gravi ha portato l’uomo a rivolgersi ai Carabinieri, che nel successivo appuntamento – luglio 2011 – hanno arrestato, colto in flagranza di reato, P.P., 36enne di origini albanesi, equipaggiato con un coltello dalla lama di 8 centimetri ed un tirapugni. Le indagini sono andate avanti, permettendo di individuare un primo complice, A.A., 38enne di Tivoli, che è stato poi colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Tivoli che ha concordato pienamente con le risultanze investigative dell’Arma. Il sostituto procuratore titolare del procedimento nel mese in corso ha infine emesso un avviso di conclusione delle indagini per i due “picchiatori” e per un terzo uomo che era colui il quale disponeva del denaro in contanti da prestare a strozzo. A breve ci sarà il processo.
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