Voto favorevole della maggioranza, con il sostegno dell’Udc e la Destra. Contrari Pd, Idv e Api
Circa 5mila abitanti distribuiti nei 480mila metri cubi di Castell’Arcione. Sono queste le imponenti dimensioni del nuovo quartiere residenziale che sorgerà lungo via Fratelli Gualandi, a Guidonia. Dopo un mese di dibattiti e polemiche, nella tarda serata di ieri, il Consiglio comunale della Città dell’Aria ha dato il suo via libera al Piano di Lottizzazione “Arcionia” che permetterà alla Santarelli Costruzioni spa – proprietaria dei terreni – di iniziare l’iter per la costruzione degli edifici.
La seduta consiliare di martedì ha definitivamente sciolto i residui dubbi sulle modalità di approvazione del provvedimento: la maggioranza, con il sostegno dell’Udc e La Destra, ha percorso la strada, annunciata a più riprese, dell’adeguamento al Piano Regolatore, dando esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato datata 1984.
I rappresentati del Pdl e della lista civica “Rubeis sindaco” hanno votato in maniera compatta, senza sorprese dell’ultima ora. Poco conta se qualche voto favorevole sia arrivato senza tanta convinzione: l’obiettivo, d’altronde, era quello di portare a casa l’importante provvedimento prima delle ferie estive e l’amministrazione Rubeis l’ha centrato in pieno.
Il tutto senza dar vita alla variante urbanistica auspicata da parte dell’opposizione. Pd, Idv e Api anche ieri hanno provato a modificare l’iter di approvazione, presentando un ordine del giorno nel quale veniva sottolineata l’inadeguatezza del Piano di Lottizzazione e chiesta una variante al Prg per modificare la destinazione delle aree in questione. La proposta è però stata respinta senza appello dalla maggioranza. “C’era l’opportunità di pianificare il futuro della città – ha spiegato il capogruppo dell’Alleanza per l’Italia Filippo Lippiello – ma avete scelto di nascondervi dietro una sentenza. L’Api era favorevole ad una pianificazione di “Arcionia” adeguata al presente, ma non può esserlo di fronte all’approvazione di un piano vecchio di 40 anni. Ha prevalso la volontà di una parte della maggioranza a cui gli altri si sono adeguati. Un compromesso che vi tiene uniti ma che porterà alla nascita di un’altra Marco Simone”.
Dello stesso segno l’intervento del nuovo capogruppo del Pd Simone Guglielmo: “Scelte così importanti dovrebbero passare attraverso una programmazione seria – ha spiegato – e il Piano Regolatore è l’unico strumento con il quale si può pianificare in modo corretto lo sviluppo del territorio”. Più duro l’esponente Idv Emanuele Di Silvio: “Oggi vi assumete la responsabilità di votare un provvedimento che porterà nella nostra città la bellezza di 5mila nuovi abitanti. Realizzare un quartiere di queste dimensioni a ridosso di via Tiburtina significherà contribuire al blocco totale della viabilità”.
Accuse senza fondamento per il sindaco Rubeis che ha difeso la bontà del provvedimento e sottolineato come l’amministrazione stia procedendo di pari passo con il programma proposto in campagna elettorale. “Avevamo annunciato l’intenzione di non fare piani regolatori – ha spiegato il primo cittadino – ma di procedere con la riqualificazione degli insediamenti già esistenti e di approvare piani in attuazione al Prg fermi da anni. Non possiamo continuare ad aspettare che un piano libero si saturi con insediamenti abusivi. Piuttosto dobbiamo fare in modo che la città cresca secondo la domanda esistente, con la sicurezza e i servizi necessari. E questo non dipende certo dal fatto che ci si trovi di fronte all’adeguamento di una sentenza o a una variante. Finora non abbiamo avuto il coraggio di scegliere come questa città deve crescere. Oggi questo non è più possibile”.
Il sindaco ha quindi assicurato che nel nuovo quartiere saranno garantiti tutti i servizi primari ai cittadini. Per questo la maggioranza ha presentato, e approvato, un emendamento alla delibera nel quale vengono date istruzioni per la realizzazione dell’insediamento abitativo, con la richiesta di inserire nello schema di convenzione con la società costruttrice anche opere secondarie (spazi verdi pubblici, edilizia scolastica, una farmacia, una chiesa e un’isola ecologica) e indicazioni riguardanti la metratura minima dei nuovi alloggi.
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