Lame affilate in vista del bilancio 2012 che dovrà essere approvato entro la fine di luglio a Guidonia. Sono stati depositati dall’opposizione 90 emendamenti, per un documento che sarà – ma non è certamente una novità a Guidonia – come sempre decisamente amaro. Emendamenti che diventano strumenti politici ad elevato potenziale: tagli, addizionali delle tasse comunai, Imu, consulenze e manutenzioni. Nei 90 emendamenti c’è tutto questo: vedremo nelle prossime assemblee consiliari quali andranno a segno e quali no. In entrambi i casi, ci sarà molto di cui parlare.
Andiamo con ordine: il Partito Democratico si è soffermato sull’abolizione degli aumenti per aliquote d’imposta e addizionali decisi dall’amministrazione, chiedendo il potenziamento dell’Ufficio Tributi e rafforzando il no al ritorno della Tre Esse Italia per le gestione della riscossione dei tributi (il tema dell’esternalizzazione e della società in questione è un must degli ultimi consigli comunali, ma è tema caldo da anni). Tra le altre proposte del Pd spiccano le richieste di tagli alla spesa corrente, alle consulenze, agli acquisti di beni e servizi “esosi quanto inutili”. A questi tagli dovrebbe poi seguire l’investimento delle risorse risparmiate in interventi a sostegno delle famiglie in difficoltà, delle imprese in crisi con l’istituzione di un fondo specifico, degli operai Cogei che hanno perso l’occupazione e attendono, come più volte promesso, un loro reimpiego all’interno della forza lavoro comunale. Una soluzione che per i 13 lavoratori in questione – http://www.romaest.org/news/05/2012/guidonia-variazione-di-bilancio-e-servizi-agguintivi-per-lati-per-la-raccolta-dei-rifiuti-risolti-i-problemi-per-i-13-ex-dipendenti-della-cogei/ – sembrava essere già stata trovata, ed era quella di “assegnare un altro servizio all’Ati che porti a maggiore pulizia per la città e a una opportunità di lavoro per i dipendenti Cogei. Eventualità possibile solo con licenziamenti e assorbimenti da parte delle altre due aziende”. Questo propose il sindaco Rubeis, al quale fece seguito una variazione di bilancio che assegnerà all’ATI una cifra – si parla di 300 mila euro, ancora da comprendere dove saranno presi – che servirà all’assorbimento dei 13 operai. Una proposta, all’epoca, condivisa dai capigruppo: vedremo in che modo verrà ripresentata nel bilancio. Ancora dal PD arriva, con Rita Salomone l’emendamento relativo allo svolgimento del progetto “La Banca del Tempo”, legato alla sensibilizzazione verso i temi femminili che la consulta per le pari opportunità di Guidonia (di cui la Salomone è vicepresidente) sta portando avanti. Più o meno dello stesso tenore gli emendamenti presentati dall’Api: tagli su gestione, consulenze, spesa corrente, pagamento parcelle avvocati esterni, manutenzioni e acquisto di beni e servizi e investire i soldi risparmiati nell’assistenza alle famiglie in difficoltà o numerose, in quella ai minori disagiati, nella creazione e incentivazione di fondi a sostegno dei malati di Sla (sindrome laterale amniotrofica) e per una loro assistenza domiciliare, nell’appoggio a nuclei con figli portatori di handicap. Oltre alla richiesta di ribasso per aliquote e addizionali, l’Api propone, nel caso dell’Imu seconda casa, una deroga per gli alloggi occupati da figli o congiunti fino al secondo grado di parentela, mentre c’è spazio anche per anziani, con una polizza assicurativa per le vittime di scippi e furti, lotta al punteruolo rosso con lo smaltimento delle palme colpite dal parassita, per l’adeguamento delle barriere architettoniche e per la manutenzione straordinaria della rete viaria di Villanova-La Botte.
La Destra, per bocca del capogruppo Alessandro Messa, chiede interventi per Villalba, con uno studio di fattibilità per la realizzazione di un campo sportivo, l’acquisto di materiali e attrezzature per lo svolgimento dell’attività pugilistica nella palestra di piazza Martiri delle Foibe, l’istituzione dell’Ufficio del Giudice di Pace. Di ampie vedute infine le richieste di Emanuele Di Silvio, IDV: si va dai classici tagli al reinvestimento delle risorse recuperate per fornire maggiori mezzi per la Protezione Civile, per i Vigili Urbani, e per l’acquisto di auto e biciclette elettriche a disposizione degli uffici comunali. Non manca uno sguardo alla cultura, con la proposta di acquisto di materiali teatrali – vestiti e altro – da destinare alle persone che usufruiscono del teatro Dario Vittori di Montecelio, e uno al turismo, con l’incentivazione di servizi dedicati, oltre all’istituzione di corsi di lingue straniere per gli studenti delle scuole materne, elementari e medie. Di Silvio non dimentica le nuove tecnologie, e chiede stanziamenti adeguati, all’acquisto di ripetitori Wi-Fi e Wi-Max, apparecchi che consentano a quelle zone che ne fossero ancora sprovviste di poter utilizzare, finalmente, la linea Adsl.
Nulla di rivoluzionario, alla fine. Ma, nonostante il rischio demagogia sempre in agguato quando si parla di certi temi, l’auspicio è che la discussione del bilancio – che inizierà a luglio, più o meno verso la metà – porti benefici ad una città che ha davvero bisogno di respirare, sia a livello economico che a livello di servizi. Fattore da tenere in considerazione è quello dei “paladini”: non più di un mese fa Mario Valeri e Antonio Tortora dichiaravano “Se alzano Imu e Tarsu, il bilancio non lo votiamo. Andiamo tutti a casa”. Il Consiglio era appena terminato. Con queste basi, chissà cosa succederà quando il documento dovrà essere effettivamente votato.
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