Altro che raccolta differenziata. Altro che “no alla discarica”. Altro che nuove politiche di gestione dei rifiuti. Qui occorre ripartire dall’inizio. Legittime le proteste, ci mancherebbe. Ma cominciamo ad allargare l’occhio sull’intero territorio, dopo che il pericolo sembra essere passato. Perché da una discarica “ufficiale” che – per fortuna – è svanita, sono pronte a nascere altre discariche più piccole, più nascoste, e per questo più infide. Le foto che vedete sotto raccontano di un malcostume diffuso e dilagante. Siamo a Tivoli, zona Ponte Lucano, nello specifico dietro al supermercato della zona. Qui abbiamo trovato una enorme discarica abusiva, con rifiuti di vario tipo, dei quali molti pericolosi. Non parliamo di rifiuti tossici, ovviamente. Ma di oggetti gettati praticamente in mezzo alla strada: Lavandini, cassetti, divani, materassi. C’è di tutto nella zona, tutto rigorosamente sparso per strada – i secchioni, si vede in foto, sono vuoti – e senza nessun tipo di controllo. Quelli che hanno questa “abitudine” non sembrano temere neanche le minacce dei residenti. Il cartello parla di immagini da inviare alle autorità competenti. E’ un deterrente che non sembra avere avuto efficacia, vista la quantità di ingombranti gettata, talmente ampia da essere all’interno della carreggiata, costituendo un pericolo anche per gli automobilisti. Non è consigliabile, immaginiamo, svoltare in una curva e ritrovarsi un lavandino in mezzo alla strada.
Oltre alle belle parole pronunciate da molti sui rifiuti, proprio a Tivoli e proprio in merito all’assurda discarica di Corcolle, occorrono – le immagini parlano chiaro – maggiori controlli per evitare che queste scene siano ancor più all’ordine del giorno di quanto non lo siano ora. Vale per tutte le città, naturalmente non solo per Tivoli. Un percorso difficile. Ma la partenza può essere solo e soltanto una: prevenzione e controllo delle zone a più alto rischio di scarico abusivo.
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