Tivoli. Alle Scuderie Estensi accessi per disabili ostruiti dalle impalcature: un uomo in carrozzina entra “a braccia”

In Cronaca & Attualità, Primo Piano, Spazio al Sociale da Yari Riccardi Commenti

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La vita è fatta a scale. Chi le scende e chi le sale con le sue forze. Chi ha bisogno di un braccio, di un sostegno, di un appoggio. Chi, nonostante tutto, vorrebbe farcela da solo, anche se la forza nelle gambe non c’è più, per motivi seri e gravi. Il problema sta proprio qui: vuoi farcela da solo, ma tutto sembra essere contrario alla tua voglia di non lasciarti travolgere. Parliamo di disabilità. E di come le città, almeno alcune, non sembrano essere a misura – anche – di chi presenta un handicap. Disabilità fisica, che logora il corpo e non la mente. Siamo a Tivoli: mercoledì 30 maggio alle Scuderie Estensi era in programma un convegno, proprio sulla disabilità. Progetto più che lodevole che abbiamo affrontato in un articolo a parte. E naturalmente quello che raccontiamo non va a toccare in alcuna maniera il lavoro dell’associazione che ha organizzato l’evento, che ha dimostrato di avere ben chiaro il concetto di sensibilità verso l’handicap. Prima dell’inizio – sono le nove di mattina – un signore in carrozzina si avvicina alle scale. Una piccola parentesi: la facciata delle Scuderie è in fase di ristrutturazione. Impalcature incorniciano l’entrata da alcuni mesi. Torniamo al signore. L’uomo inizia a guardarsi intorno. Le scale, per quanto non troppo alte, non le può affrontare. Non da solo almeno. Lo sguardo vaga alla ricerca di uno scivolo (troppo sarebbe chiedere un sollevatore). Uno scivolo che non c’è. Ci sarebbe un’entrata, sempre nella facciata principale, ma è ostruita dalle impalcature. Quindi, in un convegno di una associazione che si occupa di disabili, un signore in carrozzina rischia di non entrare perché nelle Scuderie Estensi nessuno ha pensato di mettere un qualcosa per agevolare l’entrata. Alla fine l’uomo è stato aiutato da alcuni volontari della Croce Blu, lì presenti per partecipare al convegno, ed è riuscito ad entrare. Legittima la sua rabbia nel denunciare certe situazioni vissute giornalmente. Diciamo che occorre prendere in seria considerazione il fatto che ci sono molti disabili che non hanno accompagnatori. Che vivono la loro vita con dignità e passione. E che non possono privarsi di certe esperienze solo perché non ci sono le strutture adatte. Oggi era un convegno.  Domani non lo sappiamo: ma sono in tante le persone che non si arrendono, e che meritano il rispetto e la dignità di una vita piena. Una lacuna da colmare, quella delle barriere architettoniche, che non rende giustizia in nessun modo ad una città come Tivoli

 

 

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