La fine. Il punto cruciale arriva al termine. Per il resto poi si vedrà. Nel consiglio comunale di lunedì 28 maggio erano presenti in sala i 13 operai della Cogei – più corretto dire gli ex dipendenti della Cogei – da mesi senza lavoro per problemi interni all’Ati che a Guidonia si occupa della raccolta differenziata. Una storia fatta di quote ridimensionate – la Cogei ha iniziato con il 15 %, ha finito con l’1,3 % – e di battaglie legali, di tavoli di concertazione per il transito mai avvenuto dei dipendenti della ditta in Aimeri o in Edera, di lotta politica, di proteste e di scelte sbagliate. Soprattutto, è una storia non proprio chiara. E non può essere altrimenti , visto che tutto poggia le radici nel luglio del 2011, tempi delle prime crepe all’interno dell’Ati e del ridimensionamento di Cogei. Nel consiglio che si è tenuto ieri, si è arrivati ad una soluzione. Un punto più o meno condiviso – è stata necessaria una conferenza dei capigruppo e una sospensione – che almeno ha definito una via da percorrere per salvare i 13 operai. E la via è quella emersa nell’ambito del dibattito: “assegnare un altro servizio all’Ati che porti a maggiore pulizia per la città e a una opportunità di lavoro per i dipendenti Cogei. Eventualità possibile solo con licenziamenti e assorbimenti da parte delle altre due aziende”. Questo ha proposto il sindaco Rubeis, e ha trovato concretezza nella variazione di bilancio che assegnerà all’ATI una cifra – si parla di 300 mila euro, ancora da comprendere dove saranno presi – che servirà all’assorbimento dei 13 operai. Una proposta condivisa dai capigruppo – “ma che non ricada sui cittadini” dichiara Rita Salomone, facendo riferimento all’imminente bilancio da approvare – e di riflesso dall’intero consiglio. Dubbi da Emanuele Di Silvio che consigliava agli operai di valutare “il ricorso alle vie legali”. Dopo questo punto – punto per il quale non si sarebbero dovuti svolgere i preliminari: fatto ovviamente non avvenuto – Lippiello ha chiesto il numero legale e tutti a casa. Finale che ha proseguito sulla linea dell’intero consiglio: confuso e disordinato, con la pessima abitudine dei consiglieri – chi più chi meno, ma ci sono dei professionisti in sala – di alzarsi, parlare col vicino, parlare a voce alta con il vicino, uscire dalla sala, telefonare urlano alla cornetta e non parlando come uno fa di solito. Abitudine fastidiosa e ripresa più volte anche dal sindaco Rubeis, e non più solo dal presidente del consiglio Stefano Sassano.
L’inizio. Nei preliminari si è parlato di Rocco Visca, l’invisibile di via Zambeccari, alle prese con i teppisti di zona che hanno preso l’abitudine di tirare i sassi alla roulotte. Di Silvio ha invocato per lui la casa popolare, e la predisposizione di un apposito ordine del giorno. Di seguito sono arrivate la mozione di Fabri, per la costituzione di un ufficio ad hoc per le informazioni sull’accesso ai finanziamenti dell’Unione Europea, e l’intervento di Rita Salomone, che fa notare l’assenza di graduatorie per le case popolari e lo stesso acquisto di alloggi – il vicesindaco Cipriani risponderà facendo notare come le graduatorie in questione ci siano – e che denuncia “la mancanza di convocazione della Commissione Lavori Pubblici: non si tiene da 2 mesi”. Si è parlato di cimitero, con Bianco che ha chiesto maggiore comunicazione all’assessore preposto rispetto ai lavori e ad eventuali spostamenti dei loculi. Si è parlato di finanziamenti dell’Unione Europea: Rubeis ha dato comunicazione del terzo posto in graduatoria nella seconda fase dei bandi Por Fesr della Comunità europea, stanziati dalla Regione attraverso i Plus (i programmi di intervento di sviluppo urbano locale). 10 milioni di euro che serviranno per finanziare subito interventi di sostegno alle piccole e medie imprese, 2milioni – immediatamente finanziabili – per la costruzione di un asilo nido comunale, in località Finestroni, 4milioni e 700mila euro per la sistemazione viaria e la riqualificazione della località Tor Mastorta-via della Selciatella, 1milione e 200mila euro per interventi vari di riqualificazione urbana. “I lavori dovranno essere esecutivi entro aprile 2013”, ha chiuso il sindaco, il quale, nell’intervento seguente, ha spiegato – “perché magari qualche consigliere ancora non conosce bene la storia”, questa la bordata lanciata dal primo cittadino – l’intera cronologia della vicenda Cogei. “La colpa e di chi rappresenta gli operai e di chi li ha consigliati: io c’ero, non era mio dovere esserci, e ho firmato. La politica può dare indirizzi, ma non può avere l’onere dell’assunzione”. Significherebbe creare un precedente di notevoli dimensioni.
Il resto è storia nota. A parte il numero legale, un must del consiglio comunale a Guidonia, in sala si respira già aria di bilancio. In sala e pure fuori. “Se alzano Imu e Tarsu, il bilancio non lo votiamo. Andiamo tutti a casa”. Così Tortora e Valeri, all’esterno della sala. Sul bilancio, naturalmente , si reggono tutte le amministrazioni. Non che cambi molto, facendo due conti, anche con due voti contrari in maggioranza. Il bilancio passerebbe comunque. Ma siamo certi che con un bel posto in giunta, anche Valeri e Tortora dovranno piegarsi alla pressione fiscale. E’ una scelta di responsabilità (e di opportunità politica: sulle percentuali faccia il lettore le sue valutazioni).
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