Otto milioni di euro.  Questa è stata la spesa per realizzare la nuova ala dell’ospedale di Palombara. Tanti soldi. Ora a disposizione di tutti. E questo non perché la costruzione sia stata finalmente aperta al pubblico. No, non parliamo di questo. Parliamo di una opera che doveva andare a colmare un vuoto storico della zona, quello delle strutture sanitarie, e che di fatto ora potrebbe diventare polo ricettivo. Questo non perché sia stata riconvertita in albergo, in ostello, in casa di cura. Questo perché semplicemente l’ala dell’ospedale è aperta e lasciata alla mercè di tutti. Cancelli aperte, porte aperte, il nulla all’interno – quel poco che c’era qualcuno se l’è preso – oltre all’immancabile immondizia e a qualche segno di bivacco. Il filmato è opera del Comitato per la Salvaguardia dell’ospedale di Palombara. Non sono bastati gli articoli di giornale, né le trasmissioni televisive, né l’intervento di politici della Regione,  senatori, parlamentari europei. Nulla è servito a mettere un punto e a ripartire. Non bastava il decreto 80, quello della riorganizzazione della sanità e degli ospedali del Lazio: decreto che ha già brutalmente colpito numerose strutture, fondamentali per i cittadini. Quello dell’ala nuova dell’ospedale di Palombara è un caso ancora più delicato e inquietante, perché va a toccare in primis la spesa pubblica, in questo caso violentata, e bastano le immagini per comprendere i motivi, e poi la lacuna delle strutture sanitarie. In un posto dove resta la sola Tivoli ad avere un ospedale, una nuova ala sarebbe stata importantissima, per l’intera rete. A questo punto proponiamo una conversione: da ospedale a ostello. Tanto il destino sembra essere quello.”AAA struttura di recente costruzione ospita per soggiorni più o meno lunghi. Astenersi  malati e cittadini bisognosi di cure. Sì a tutto il resto”. Occorre assolutamente l’intervento della ASL, perlomeno per mettere un cancello, per chiudere al pubblico l’ala, e valutare poi il futuro. Futuro che, se lo stato dei fatti resta quello del filmato, non può che essere plumbeo.

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