Novantamila famiglie romane non pagheranno la Tia (tariffa Igiene Ambientale), la ex Tari. Questo grazie all'introduzione, prima metropoli italiana a farlo, del quoziente familiare, denominato "quoziente Roma" voluto dal Campidoglio grazie ad un investimento di 27 milioni di euro. A presentarlo il sindaco Gianni Alemanno, l'assessore alla Famiglia Pier Luigi De Palo e i consiglieri comunali Alessandro Onorato (Udc) e Lavinia Mennuni (pdl), delegata alle Pari opportunità. "E' un momento storico per Roma, il coronamento di quanto andavo dicendo da anni relativamente al quoziente familiare. Le riforme si fanno quando un paese è in crisi. oggi si giunge ad un fatto concreto, che aumento le agevolazioni alle famiglie più bisognose, crea un modello efficace di Isee e amnda un messaggio forte: c'è una riforma fiscale da fare e deve essere una riforma con all'interno il quoziente familiare. Questo il messaggio che deve essere recepito a livello nazionale, è un modello che va a ridurre il peso sulle famiglie, su tutte le famiglie, non solo quelle numerose", ha detto Alemanno. "Oggi si porta a compimento un lavoro iniziato un anno fa – ha detto De Palo – Si concretizza qualcosa che era solo un'idea sulla carta. Da oggi non si può più tornare indietro: Questo è un passaggio di una valenza culturale importantissima dove i figli e le famiglie sono la priorità". L'applicazione del "Quoziente Roma" prevede, in particolare, delle correzioni al metodo di calcolo dell'Isee che sarà calibrato mediante in quoziente familiare che tenga conto dei fattori di capacità contributiva come: il numero dei figli minori di 25 anni; la condizione temporanea di difficoltà economiche e gli oneri sostenuti per la cura familiare e le spese essenziali. Ad usufruirne, e quindi ad esserne esenti, tutte le famiglie anagrafiche, con figli e non, sposati o conviventi, singoli e vedove/i che non raggiungono i 6.500 euro annui dopo il calcolo dell'Isee modificato con il Quoziente Roma. "Roma capitale – ha spiegato De Palo – ha deciso di calcolare il valore soglia per la Tia, cioè la tariffa più importante a livello comunale e storicamente quella ritenuta più iniqua dalle famiglie numerose, perchè più si era in casa e più si pagava, non solo con il meccanismo nazionale dell'Isee ma attraverso in 'Quoziente Roma' che aumenta proporzionalmente il valore di ogni nuovo figlio minore di 25 anni e non di 18 come previsto dal modello nazionale, che fa parte del nucleo familiare. Con l'Isee, invece, era l'inverso, cioè ogni componente in più vale un pò meno nel denominatore per calcolare l'Isee".Ad esempio, una famiglia con un padre lavoratore, un amadre casalinga e due figli e con un reddito di quasi 20mila euro all'anno, con un'abitazione di 100 metri quadri in zona semiperiferica con il solo calcolo Isee (pari a 8.106 euro) pagherebbe 307 euro di Tia mentre con lo stesso calcolo Isee modificato dal Quoziente Roma raggiungerebbe la cifra di 6.080 euro risultando esente dal pagamento della tariffa. Nel computo finale è stato incluso anche il criterio di valutazione migliorativa per situazioni di disagio transitorio quali lo status di disoccupato e inoccupato.
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