C’è una data, ed è quella del 5 aprile. Sarà questo il giorno in cui saranno aperte le porta della mostra “Archeologi nell’800. Le città ricomprese fra Etruria e Lazio”, in programma all’interno dell’ex convento San Michele di Montecelio, a cura della Soprintendenza dei Beni archeologici del Lazio. L’evento culturale dell’anno – sarà a disposizione fino al 5 novembre – prende finalmente concretezza dopo innumerevoli imprevisti dovuti alla neve, che hanno impedito il trasferimento del gruppo scultoreo della Triade Capitolina e di tutti gli altri. I preparativi sono in pieno svolgimento, e tutto sembra essere pronto per la mostra, in una partita che si gioca non solo sul campo della mostra, ma anche su quello degli scavi. Si è infatti tenuto un sopralluogo all’Inviolata con l’ispettrice di zona per la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio Stefania Panella, il direttore tecnico EcoItalia per la discarica architetto Paolo Magrini, l’archeologo che segue gli scavi dottor Filippo Avilia e l’assessore alla Cultura Andrea Di Palma. Oltre diecimila i reperti ritrovati, i più importanti di questi, di inestimabile valore, faranno anche parte della mostra. Già in occasione della presentazione della mostra avvenuta venerdì 13 gennaio la Soprintendenza si era mostrata molto interessata alla realizzazione di un Museo civico a Guidonia Montecelio. Gli accordi raggiunti con il comune di Guidonia Montecelio ci lasciano grande soddisfazione – dichiarano il Responsabile della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio dottoressa Marina Sapelli Ragni ed il funzionario responsabile degli scavi all’Inviolata Stefania Panella -. Speriamo di continuare su questa strada per poter inaugurare la mostra il 5 aprile e il Museo nel più breve tempo possibile”. L’assessore alla Cultura Andrea Di Palma ha racchiuso il progetto della mostra in tre parole: “Fruibilità, valorizzazione e sensibilizzazione: Stiamo ultimando gli ultimi accorgimenti per una perfetta riuscita della mostra. Siamo fiduciosi per l’ottima riuscita di un evento che consacrerà l’ex convento San Michele di Montecelio come polo culturale”. Soddisfazione anche nelle parole del sindaco Rubeis, che ha definito le i reperti “un patrimonio unico nel Lazio, stiamo lavorando molto affinché la città possa beneficiare di tutte queste ricchezze. Colgo l’occasione per ringraziare la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio per la preziosa collaborazione”.
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