Il racconto di un’altra serata da dimenticare per i pendolari, quella del 28 febbraio: stavolta i disagi scaturiscono da un furto di rame

In Cronaca & Attualità, In Evidenza da Riceviamo e Pubblichiamo Commenti

Condividi

Ci risiamo. Dopo il sabotaggio della centralina elettrica nella Stazione Ferroviaria di Roma Prenestina, nel 9 Gennaio scorso, ecco un nuovo furto di rame il 28 Febbraio, a Guidonia. Di nuovo pendolari immobilizzati sulla banchina della Stazione Tiburtina, dove lo speaker annuncia possibilità di ritardi e soppressioni di treni; quello per Avezzano, con partenza prevista alle ore 19.45, arriverà solo a Lunghezza. E poi si vedrà. Sì, perché in queste situazioni ormai all’ordine del giorno, il capotreno o la vigilanza della Società Ferroviaria non conoscono, ovviamente in un primo momento, l’entità del problema avvenuto a vari chilometri di distanza; perciò non si sa come intervenire, non si sa se, e quando, si tornerà a casa. Nel Gennaio scorso il danno sarebbe ammontato a 130.000 euro, a fronte della sottrazione di 30 metri di quei cavi in rame che alimentano il funzionamento delle cabine di controllo della circolazione su rotaia. Stavolta al taglio dei cavi elettrici si sarebbe avvicendato un incendio, divampato appunto poco dopo le 19.00, nel prato delle sorgenti d’acqua sulfurea , ben visibile dalla sopraelevata Via Longarina. Luogo tanto isolato da prestarsi, eventualmente, ad una fusione del rame stesso. Solo un caso, infatti, che qualcuno abbia visto levarsi fumo, da quella stessa zona, sin da ieri mattina?

 Silvia Francazi

Condividi