Riflettere attivamente su identità e differenze. Promuovere concretamente un approccio critico alle dinamiche omofobe e sperimentare linguaggi innovativi per favorire uno sviluppo della cittadinanza attiva in grado di essere realmente inclusiva.
Questo il progetto internazionale “Niso”, contro l’omofobia nelle scuole, presentato nel marzo 2011 a Palazzo Valentini e realizzato grazie ad un bando europeo e co-finanziato dalla divisione Giustizia della Commissione Europea con oltre 600mila euro per l’intera iniziativa.
Il progetto Niso vede la Provincia di Roma come capofila e coordinatrice dell’iniziativa.
Nel progetto Niso (2011-2012) quattro organizzazioni provenienti da Belgio, Estonia, Italia e Olanda collaborano, coordinate dall’Amministrazione provinciale di Roma. L’obiettivo è quello, tra l’altro, di sviluppare un gioco per gli studenti sui diritti umani e sulla diversità sessuale.
I destinatari sono quindi i ragazzi, i responsabili delle politiche e i politici nazionali e internazionali.
Il gioco aiuta gli studenti ad esprimere la loro voce sui diritti umani, a combattere l'omofobia nelle scuole e nei mass media. Questo è il motivo per cui il gioco si chiama “Voice OUT!” (Fuori la voce !).
Quattro gli istituti scolastici di Roma: Aristotele, Cannizzaro, Giordano Bruno e Socrate. Giovani a confronto con una formazione didattica partecipativa, dove non si impartiscono lezioni ma si sviluppano in modo collaborativo nuove competenze attraverso la media education, il political game e laboratori di cinema.
Gli studenti di ogni scuola potranno organizzarsi in "partiti politici”, con l’obiettivo di sviluppare concrete misure anti-discriminazione.
Gli studenti dunque condurranno una campagna per promuovere le loro idee, attraverso video promozionali, campagne di comunicazione, video, story-telling o altre piccole azioni nella scuola. In seguito alla campagna di promozione ci sarà una votazione nella scuola.
I partiti vincitori di ciascuna scuola si incontreranno nel corso di un evento, in cui sarà eletto un vincitore nazionale. I vincitori nazionali voleranno poi a Bruxelles per promuovere le migliori pratiche al Parlamento Europeo.
E nel presentare il progetto – nel marzo 2011, presso Palazzo Valentini – il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti ha avuto modo di affermare: “Se io accettassi che un essere umano possa essere colpito, violentato insultato o per l’orientamento sessuale o per il colore delle pelle mi posso anche aspettare che un domani qualcuno, perché porto la camicia bianca, si senta in diritto di offendermi. Quindi le discriminazioni non vanno mai accettate perché quello, davvero, è l’inizio della fine”.
“I reati vanno puniti – ha poi aggiunto Zingaretti – ma la pubblica amministrazione non può limitarsi a chiedere le condanne, è troppo facile. Il suo compito è prevenire e non limitarsi alle lacrime di coccodrillo e alla corsa ai comunicati stampa, che sta diventando un modo per lavarsi la coscienza”.
“Bisogna impegnarsi – ha sottolineato Zingaretti nel corso della conferenza stampa – anche quando non c’è un atto di violenza. C’è una brutta prassi che sembra quasi limitare i compiti delle istituzioni nel rivendicare pene severe per chi commette reati. È giusto, ma il compito della p.a. e’ prevenire, impedire che i reati vengono commessi ed educare a un modello di convivenza civile, di rispetto dell’altro che a volte sembra essere perso”.
Successivamente, nell’ottobre 2011, l’edu-game ‘Voice Out’ ha preso il via dal liceo Classico capitolino “Socrate”.
Grazie a questa iniziativa gli studenti, come detto – attraverso la creazione di prodotti multimediali – realizzano una proposta politica e di comunicazione per combattere le discriminazioni verso persone lesbiche, gay e trans.
Uno spot realizzato dai ragazzi del Socrate, ha pertanto segnato l’avvio della seconda fase di Niso. All’incontro erano presenti l'assessore alla Cultura della Provincia di Roma Cecilia D'Elia, il portavoce del Gay Center Fabrizio Marrazzo e la dirigente scolastica del Socrate Gabriella De Angelis.
"La Provincia di Roma sostiene fortemente questo progetto – ha detto in questo occasione D'Elia – fondato non su lezioni frontali ma sul gioco educativo, con la partecipazione diretta dei giovani. In un Paese che non è riuscito darsi una legge, è necessario affrontare il tema dell'omofobia, in un'età delicata come quella adolescenziale".
Come già accennato, le quattro scuole vincitrici in ognuno dei Paesi partner (Olanda, Belgio ed Estonia) saranno premiate con un viaggio a Bruxelles dove presenteranno una proposta al Parlamento Europeo contro le discriminazioni
Per ulteriori informazioni: niso.project.info@gmail.com.
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