Si è concluso proprio ieri il 62° Festival della Canzone Italiana. Un Festival poco annunciato, arrivato quasi di sorpresa, e invece…è bastata la prima sera per scombussolare tutta una serie di persone. La Lei si innervosisce e Mazzi si dimette, tutto per l’Adriano Nazionale? Celentano dichiara di essere tranquillissimo, pronto e carico per la sua seconda apparizione, l'Italia un po'meno (il gettone di presenza del nostro “Geppo il folle” ammonta a 350.000 € a serata che verranno tutti devoluti in beneficenza, speriamo). Il più scombussolato di tutti comunque resta il presentatore, Gianni Morandi, poverino, sembrava uno messo li per forza, perennemente imbarazzato (talvolta imbarazzante). Rocco Papaleo è un genio, la sua natura artistica di impacciato e totale svampito non è risaltata più di tanto proprio perché il presentatore era più impacciato e svampito di lui. Moltissimi i nomi internazionali che hanno calcato il palco dell'Ariston da Goran Bregovic che canta “Romagna mia” ad una Patti Smith tanto brava quanto incartapecorita, fino ad arrivare al leggendario Brian May che stupisce con la sua bravura ma soprattutto con la sua garbata professionalità. La quarta serata del festival regala la vittoria di Sanremo Giovani al quindicenne Alessandro Casillo ma si sa, dopo una certa ora i pupi devono andare a nanna e bisogna aspettare l'inizio dell'ultima serata per l'incoronazione ufficiale. Il panorama dei “big” è sicuramente vario ed assortito, c'è Irene Fornaciari che maschera benissimo la sua bravura con un'antipatia scenica molto più spiccata, c'è Pierdavide Carone che canta una canzone con e di Lucio Dalla, la melodia può risultare carina ma il testo è in alcune parti cacofonico e macchinoso, c'è Finardi che si presenta con una canzone brutta, c'è Nina Zilli, con la voce sforzata e i capelli alla Amy Winehouse, che si merita, per le sue qualità, di rappresentare l'Italia all'Eurovision Song Contest (bah!?!). Ma nulla di tutto ciò riesce a smorzare l'ansia e il terrore di vedere esibirsi Gigi D'Alessio e Loredana Bertè, insieme, per giunta. Sono per tutta una serie di motivi assortiti malissimo, la canzone non è poi male ma loro la rovinano, non tanto con le scarse qualità canore (soprattutto di Loredana che ormai non ce la fa più…) ma dalla loro presenza che raggiunge il massimo del trash durante il remix con dj Get Far Fargetta, dove la Bertè canta addirittura in playback e Gigi ha occhiali a goccia e cappelletto trasgressivo, poveri noi…Ma c'è Noemi che è molto brava, Francesco Renga si gioca male le sue carte ma resta sempre un bell'artista, Samuele Bersani in versione Harry Potter vince il premio della critica cantando “Un Pallone”, carina, orecchiabilissima e profonda se cogliamo il parallelismo sociale, Emma Marrone canta sorprendentemente una canzone bella e originale, soprattutto non d'amore, che in gergo “sanremese” appartiene alla categoria “denuncia”. Nell’ultima sera, tra una battuta di Papaleo e un'irruzione della simpaticissima Geppi Cucciari, Morandi apre la busta e dice: “la vincitrice del Festival di Sanremo è Emma!!!”. Ma come? E la suspense? Il rullo di tamburi? Chi è arrivato secondo? E per terzo? Uffa Gianni ma che avevi fretta? Arisa si era anche vestita bene! Comunque brava Emma, anche se non ti ricordavi chi aveva scritto la tua canzone…il tutto si conclude con uno strano appello del sindaco di Sanremo. Si chiude il sipario e l’appuntamento è già per il prossimo anno!
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