Guidonia. Il liceo Majorana strizza l’occhio all’Europa: lo scientifico diventa anche linguistico

In Cronaca & Attualità, In Evidenza da Riccardo Sgroi Commenti

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Sarà stato l’ultimo esame universitario, saranno state le infantili palle di neve di questi giorni ma varcare la soglia del Liceo Scientifico Ettore Majorana ha significato un tuffo nel passato di un’adolescenza forse non lontanissima, abbastanza però da dover chiamare in causa la doppia cifra per specificare quanti anni sono passati. Forse in realtà si tratta di una personalissima gita di piacere e così quello dell’articolo sul Open Day di oggi pomeriggio, per mostrare ai ragazzi dell’ultimo anno di scuola media inferiore  l’offerta formativa del Liceo, si trasforma in un”pretesto”: tornare nostalgicamente all’attesa del suono della campanella che sancisce l’intervallo per poter parlare della nuova  proposta del Liceo linguistico  con la vicaria dell’istituto, la professoressa Di Rosa, ha un sapore particolare e lo sforzo per poter tornare al presente e non risultare “distratto” in questo colloquio è solo l’ennesimo pezzo di un passato a colori sì, ma che col tempo iniziano a sbiadirsi.Dopo avermi messo al corrente del fatto che il preside Ciccotti era assente proprio per comunicare in maniera più capillare la novità del linguistico, con la recentissima ufficializzazione del venerdì scorso, la vicaria Di Rosa mi espone con entusiasmo la proposta formativa dell’istituto.

“Quella dell’open day non è una vera e propria novità, già il 14 e il 28 gennaio avevamo aperto le porte agli studenti delle scuole medie. Solo che proprio venerdì scorso siamo riusciti ad ottenere l’autorizzazione per il Liceo linguistico, con un programma dettagliato e preciso mirato a far acquisire padronanza scritta e parlata di tre lingue fondamentali come l’inglese, il francese e lo spagnolo. Questo ci consente di offrire una maggiore differenziazione del percorso degli studi e dunque una maggiore possibilità di scelta per i ragazzi. Il liceo linguistico si aggiunge alla proposta formativo dello scientifico ordinario e di quello con il potenziamento scientifico. La riforma Gelmini di tre anni fa aveva uniformato radicalmente i programmi eliminando praticamente le possibilità di scegliere e conseguentemente stava strozzando quei corsi in grado di accattivare trasversalmente gli interessi dei ragazzi.”

E come siete riusciti a trasformare una rigida proposta scientifica in una di più ampio respiro?

“Innanzi tutto va precisato che il potenziamento scientifico viene incontro a quei ragazzi che, particolarmente interessati da queste materie, possono scegliere un programma in grado di approfondire  attraverso le attività di tre laboratori: quello matematico e informatico, quello di chimica e biologia e quello di fisica. Non è stato facile ma alla fine il collegio dei docenti ha deciso di attivare queste tre ore in più settimanali, ottimizzando al meglio quelle ore in cui i docenti  sono, da contratto, “a disposizione” e riducendo di cinque minuti i canonici sessanta dell’ora didattica. Mentre per quanto riguarda l’offerta del Linguistico, figlia di una sempre maggiore richiesta da parte delle famiglie, è un percorso formativo in grado di proiettare i ragazzi all’interno di una dimensione quantomeno europea in una società globale come la nostra”.

Ma quando scade il termine ultimo per le iscrizioni?

“Purtroppo alcune scuole, mettono un’insensata fretta alle famiglie, chiedendo di far pervenire l’iscrizione anche prima del 20 febbraio, giorno reale di scadenza, complicando ingiustamente la scelta di chi ha avuto le informazioni adeguate solo negli ultimi giorni. Ragazzi e famiglie devono poter avere la libertà di prendere la decisione entro il giorno prescritto, cioè il 20 di questo mese. Capita spesso che a conti fatti, fattori come gli spostamenti e i programmi didattici, facciano spostare l’ago della bilancia da un istituto all’altro: cambiare non è impossibile, ma spesso molti vengono intimoriti e gli unici a pagare alla fine sono proprio i ragazzi”.

 A freddo rifletto sulla scelta delle famiglie: le proiezioni poco rassicuranti di un futuro incerto, oscillano pericolosamente tra eterne (pre)occupazioni part time e grigi ritratti di trentenni “sfigati” intrappolati tra i corridoi universitari. Non meno facile è la condizione di questi ragazzi chiamati a fare una scelta più o meno determinante, di sicuro non facile, e banalmente mi interrogo sull’inadeguata maturità dei ragazzi a cui un tredicenne (in media) dovrebbe fare appello per prendere una decisione. Allora dare il tempo necessario a questi ragazzi di “maturare” una scelta responsabile può anche essere un rischio che vale la pena di essere corso, e un Liceo in grado di lasciare aperte più porte possibili, potrebbe risultare davvero una scelta sensata.  La professoressa è stata molto esaustiva e, concludendo sui programmi, ci tiene molto a chiudere mostrandomi gli spazi in cui questi progetti didattici dovrebbero diventare realtà formative; decide dunque di farmi vedere i laboratori e alcune delle classi che sono state ripitturate dai ragazzi in chiave artistica e il tour conclusivo merita davvero di essere fotografato. Mentre osservo meravigliato alcune pareti interamente dipinte con omaggi a grandi maestri dell’arte come Escher, Kandisky, Magritte, nonostante molto sia cambiato, torna  prepotentemente in me quella nostalgica sensazione di un passato indelebile, attraverso quelle pareti meno nobili che trasudano ricordi, attraverso alcuni volti, truccati dal tempo, ma non per questo meno riconoscibili. Un po’ invasivamente (ma soprattutto nel rispetto della privacy dei ragazzi di cui non ho l’autorizzazione per pubblicare le foto) alcuni docenti acconsentono a interrompere la lezione per farmi fare un paio di foto, così qualche studente mi esorta ironicamente a rubare più tempo possibile alle lezioni, come forse avrei fatto io un po’ di tempo fa. E invece sono rapidissimo nel lasciarli in quel mondo, ai loro occhi forse opprimente, ma che oggi mi manca un po’.

http://www.liceoguidonia.it/

 

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