Arriva la neve, e la manifestazione di sabato 4 febbraio contro la discarica di Corcolle viene rinviata all’11 febbraio, con l’appuntamento sempre davanti all’ingresso di Villa Adriana alle 9 e 30. Con le Ville chiuse per neve, la manifestazione non avrebbe avuto il risalto che il tema merita. Continua nell’attesa la protesta dei balconi a Villa Adriana: lenzuola che pendono da finestre e davanzali per dire no allo scempio ambientale che si sta per abbattere in primis sui cittadini di Corcolle, poi su quelli di Tivoli, e ancora sui beni archeologici che sono da secoli nella zona. Ben prima della Regione Lazio, del prefetto di Roma e di chi i rifiuti li gestisce (e ci guadagna tanti soldi).  “La mobilitazione sale anche perché da due giorni – spiega Gianni Innocenti, Legambiente Tivoli – la discarica dell’Inviolata ha chiuso i battenti ai compattatori dell’azienda comunale di Tivoli. Il motivo è riposto nel debito che Tivoli ha nei confronti della discarica di Cerroni, ma è emergenza a senso unico? Si vuole forzare la mano? Si vuole l’immondizia in strada?”. In effetti, sembra tanto una prova di forza: voi vi battete contro la mia discarica, e io vi chiudo il posto dove scaricate i vostri rifiuti. Non sapremo mai se effettivamente è così, ma, se è emergenza rifiuti, “lo è per tutti i comuni e non solo per Roma, se si proroga l’apertura di Malagrotta si deve consentire anche a Tivoli di scaricare all’Inviolata. Le nuove discariche sul patrimonio archeologico ed ambientale sono una cosa,  i debiti dei comuni che hanno il fiato corto a causa dei tagli di bilancio sono un’altra”. Nell’attesa della manifestazione di sabato prossimo, è lecito augurarsi che queste forzature perlomeno inopportune finiscano presto. Almeno su questo, non ne facciano le spese ancora una volta i cittadini.

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