Un giro in Quad nel Parco dell’Inviolata: ennesimo sfregio ai danni di un’area protetta (più o meno)

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, In Evidenza da Yari Riccardi Commenti

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E’ una battaglia contro tutto e contro tutti. Non bastavano amanti del cemento, signori dell’immondizia, appassionati di invasi e non di vasi intesi come reperti archeologici: tutti i personaggi protagonisti del pluriennale spettacolo dell’Inviolata. Mancava qualcosa per dare un tocco ulteriore ai continui sfregi che subisce l’unica area protetta del territorio di Guidonia. Un tocco sportivo, di colore, riservato agli amanti del brivido. E’ il CRA a far sapere di aver inoltrato “segnalazioni alle autorità competenti, quindi al Comune di Guidonia Montecelio e all’Ufficio Parchi regionale) per bloccare qualsiasi iniziativa motoristica pianificata al Parco regionale archeologico naturale dell'Inviolata di Guidonia”. Si legge infatti su un famoso portale che propone promozioni e acquisti di gruppo una offerta davvero irrinunciabile. Un bel giro in Quad all’interno dell’area protetta dell’Inviolata: un percorso di due ore in una zona che dovrebbe essere da tempo a servizio dei cittadini e che è invece stata messa a disposizione di una azienda privata per proporre l’evento. Ricapitolando: rumorosi e inquinanti mezzi di trasporto nel parco archeologico dell’Inviolata. “Si ricorda che, in mancanza, dopo 15 anni dalla sua istituzione, di un Piano d'Assetto e di un Regolamento del Parco regionale, sono tuttora vigenti i Divieti previsti all'art. 7 della L.R. 22/96”. Cioè la convenzione che ha di fatto istituito, nella forma e non nella sostanza, il parco. Il CRA si dice stanco. Stanco di dover difendere strenuamente l’area da continui assalti di chi non rispetta i vincoli paesaggistici ed archeologici, il comitato promette “nuove azioni legali contro coloro che non gestiscono e non proteggono l'unica area verde protetta all'interno del territorio comunale di Guidonia Montecelio”. Probabilmente è proprio sulla stanchezza che si tenta di far leva, per distogliere l’attenzione dal parco e farlo diventare solo un nome quasi “mitologico”, nome che la Regione ha dimenticato e che pochi hanno evidentemente  interesse a ricordare.

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