Il 28 ottobre del 1922 iniziavano i preparativi per la Marcia su Roma. Di fatto l’inizio del regime fascista. Cosa succederà il 28 ottobre 2011 a Guidonia, precisamente a Colleverde? Molto semplice. Un raduno di gruppi di estrema destra. Un incontro che sancirà la fratellanza tra il movimento neonazista Blood & Honour e movimenti estremisti della provincia. Data evidentemente non scelta a caso, e fatto che sta provocando molte discussioni e molti malumori. L’ultima in ordine di tempo è la lettera che il consigliere regionale e segretario romano Pdci/Fds Fabio Nobile ha scritto al Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. Il segretario sottolinea la necessità di impedire tale raduno, vista la “grande preoccupazione che sta suscitando l’annunciata affiliazione tra alcuni militanti del mondo fascista romano e il gruppo Blood and Honour, dichiaratamente razzista, antisemita e omofobo, che predica la superiorità della razza ariana e l’odio verso il diverso e che è già stato dichiarato fuorilegge in Germania”. Brividi solo a leggere <<superiorità della razza ariana>>. L’incontro è previsto in un edificio pubblico occupato “da esponenti di Casa Pound nel 2007 – va avanti Nobile – e concesso in gestione a S.P.Q.R. Skin, gruppo che si fregia del titolo di “Divisione italiana di Blood and Honour”. Una vicenda potenzialmente esplosiva, che riporta sotto la luce delle cronache valori – se così possiamo chiamarli – che dovrebbero essere morti e sepolti. Evidente che non sia così: ma era facilmente immaginabile. “Il Gruppo della Federazione della Sinistra – chiude Nobile – presenterà una mozione che impegni il Presidente della Regione Lazio ad attivare tutti i canali istituzionali per scongiurare che le idee di violenza e sopraffazione, di cui sono portatori tali gruppi, attecchiscano nuovamente sul nostro territorio, liberato nel 1945 al costo di milioni di vite umane. Vista la grave pericolosità sociale di tali organizzazioni nazifasciste sono certo che il Prefetto Pecoraro non esiterà ad impedire che la Repubblica italiana venga offesa nei suoi principi fondamentali da una simile iniziativa”. Storia che ha ancora molto da raccontare.
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