Colleverde. Scritte fasciste nella piazza principale del quartiere. Di Silvio: “Gesto offensivo e di cattivo gusto”

In Cronaca & Attualità, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Ci sono cose che non vanno mai fuori moda. Passano gli anni, passano un sacco di cose, ma l’idiozia non muore mai. Il vecchio adagio che recita “La mamma dei cretini è sempre incinta” è quanto di più vero possa esistere. Siamo a Colleverde di Guidonia, ridente frazione nei pressi della via Nomentana. Come in tutti i quartieri c’è una via principale, una chiesa, palazzi, bar, pizzerie e edicole. C’è naturalmente una piazza. Piazza che qualche fenomeno ha ben pensato di deturpare con scritte di chiara natura neofascista. Non stiamo qui a condannare il contenuto: è ovvio che va fatto, lo prevede, pensate un po’, la Costituzione. Esiste ancora il reato di apologia di fascismo. Ma il gesto sarebbe stato odioso anche se qualcuno avesse scritto frasi inneggianti al comunismo, oppure “viva la mamma”, o ancora “forza Roma”. Queste scritte vanno a deturpare una piazza, le panchine e buona parte dell’arredo urbano: opere pubbliche, costate dei soldi, richieste dai cittadini. Ci sono muri diroccati, non si può dar sfoggio della propria fantasia su questi? La segnalazione arriva da Emanuele Di Silvio, consigliere comunale di Guidonia, Italia dei Lavori. “Si tratta di un gesto offensivo e di cattivo gusto, che rovina una piazza centralissima e molto frequentata, punto di ritrovo anche per molti fedeli che si recano nella chiesa di fronte”. Il fatto è arrivato direttamente dal consigliere alla scrivania del sindaco Rubeis, a maggior ragione dopo le numerose segnalazioni da parte dei cittadini di queste frasi che hanno di fatto invaso la piazza. “Impossibile da non notare”, ha sottolineato Di Silvio. La pratica di scrivere sulle opere pubbliche è particolarmente in voga a Guidonia. Non possiamo dimenticare le scritte sul monumento ai Caduti di Nassiriya, all’incirca dopo una settimana dall’inaugurazione. Non si può non vedere quanto c’è sulla lastra di travertino che fa da “ornamento” – si fa per dire – alla rotatoria che da Collefiorito conduce alla 48. Scritta discreta. Praticamente tutta una parete, di dimensioni notevoli, è occupata da una poderosa frase d’amore. Gesto bello e romantico, per carità. Ma non è meglio una dolce lettera d’amore?

 

    

 

 

 

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