Una vera e propria centrale della clonazione di carte di credito e bancomat è stata scoperta dai carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina all’interno di un appartamento situato in via Francesco Tovaglieri, zona Prenestina. I militari impegnati nei quotidiani controlli per prevenire furti e rapine ai danni di negozi ed esercizi commerciali in genere, nel pomeriggio di ieri, hanno smascherato quattro clonatori di carte di credito e bancomat che avevano piazzato alcuni sofisticati congegni elettronici sullo sportello bancomat di un istituto di credito di via dei Crociferi, per carpire codici ed identità di centinaia di ignari cittadini e turisti. Si tratta di quattro cittadini bulgari tra i 35 e 40 anni, tutti già conosciuti alle forze dell’ordine, che dopo aver applicato le loro apparecchiature si sono appostati nelle vicinanze, in attesa che le loro prede, “lasciassero” i dati delle loro carte per poi passarli a riprendere. In questo frangente sono intervenuti i carabinieri della stazione di Roma San Lorenzo in Lucina che li hanno bloccati e arrestati, recuperando i sofisticati congegni applicati allo sportello bancomat: un circuito elettronico collegato a una testina magnetica (a sua volta disposta nella feritoia posticcia di introduzione delle tessere) per leggere le bande magnetiche; un altro circuito elettronico collegato a una microtelecamera puntata sul tastierino numerico per riprendere la digitazione del codice PIN, quasi invisibile sul lato della feritoia di emissione delle banconote, posizionata in modo tale che anche adottando l’accorgimento di coprire con la mano la tastiera, riusciva comunque a filmare le sequenze numeriche. Anche se la tecnica utilizzata dai 4 cittadini bulgari arrestati è simile a quella già utilizzata da altri clonatori, le apparecchiature utilizzate sono migliorate, di ultima generazione, più sofisticate, più costose, meno visibili e meno ingombranti. Nel corso dei successivi accertamenti i carabinieri hanno individuato l’appartamento che i due avevano adibito a vera e propria centrale della clonazione: rinvenuti all’interno e sequestrati “skimmer” di ultima generazione, spy occhiali con microtelecamere per carpire la digitazione dei codici e per i sopralluoghi, carte magnetiche “vergini” sulle quali riversare i dati rubati, denaro contante, Pc portatili, microtelecamere di ogni tipo, nonché un kit per realizzare versatili apparecchiature, adatte per tutti gli apparecchi su cui dovevano essere montate, verniciandole anche a seconda del colore dello sportello bancomat. Non si esclude che i quattro potessero realizzare pannelli e congegni anche su commissione anche per “clonatori” meno specializzati. Per i quattro si sono aperte le porte di Regina Coeli, dove sono a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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