Guidonia. Scontro Legambiente/Rubeis, gli ambientalisti “consigliano” il primo cittadino: “Arricchisca le sue conoscenze sulla gestione dei rifiuti”

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, Politica, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Non si placa  il botta e risposta tra l’amministrazione comunale di Guidonia e il circolo Legambiente della città. Il tema, neanche a dirlo, sono i rifiuti, la loro gestione, e i protocolli d’intesa fatti dalle varie amministrazioni che si sono succedute negli anni. Ricapitolando in tre parole: rifiuti, CoLaRi, impianto TMB. Potrebbe anche bastare. Parlavamo di repliche dunque. E quanto affermato da Eligio Rubeis (http://www.romaest.org/news/06/2011/duello-comunelegambiente-la-risposta-di-rubeis-gli-amici-ambientalisti-si-informino-prima-di-assumere-posizione-su-cose-che-non-conoscono/) non è proprio andato giù agli ambientalisti del neopresidente Roberto Coccia. Che sottolinea come il circolo abbia sollevato “questioni di primo piano quali, ad esempio, l'assenza di garanzie, da parte del Co.La.Ri. circa il mantenimento di un tetto massimo di materiale annuo trattato. Ciò in considerazione che l'ambito territoriale ottimale, ossia l'insieme dei comuni che potranno conferire rifiuti all'impianto dell'inviolata, è esteso a livello regionale e dunque comprende anche la Capitale”. Semplificando, occorre mettere paletti, e farli mettere al CoLaRi, per evitare di diventare la capitale dell’immondizia del Lazio. Una città già agonizzante a livello ambientale non può permettersi di non mettere limiti. Il rischio c’è, per Legambiente. Che risponde all’accusa del sindaco di disinformazione, specificando come “nel nostro documento non vi è alcun riferimento alla ratifica del protocollo che, lo ricordiamo, è alla sua seconda stesura. Tuttavia Rubeis, anziché cogliere le obiezioni e contestarle nel merito, ha preferito attribuirci lo stato di disinformati, in quanto il protocollo non è mai stato firmato. Una risposta che lascia basiti soprattutto perché non definisce se il Sindaco abbia recepito i contenuti del nostro comunicato o se abbia tralasciato di assumersi le sue responsabilità di primo cittadino”. Viene poi richiesto al sindaco – “stante la nostra disinformazione” – per fugare i suddetti dubbi di “informarci, ad esempio, circa la necessità di formulare un nuovo protocollo con il Co.La.Ri., dopo quello già firmato in sede di conferenza dei servizi. Con l'occasione, e prima che si attuino verifiche al funzionamento dell'impianto di TMB, il Sindaco potrebbe formulare un esempio di come le sue volontà di controllo di concretizzano. Potrebbe indicarci cosa ne è stato dei suoi propositi elettorali di attuare un controllo giorno e notte, attraverso un corpo di polizia ambientale, di quello che entra e quello che esce dalla discarica”. Il riferimento tutt’altro che velato va alle promesse della campagna elettorale, fatte non solo di Rubeis, ma anche da tanti altri. Legambiente chiude con ironia, riprendendo l’espressione del sindaco “gli amici ambientalisti”, raccomandando al primo cittadino di “arricchire le sue conoscenze in materia di gestione dei rifiuti, quantomeno nel glossario perché alcune sue affermazioni, come ad esempio “il CDR prodotto dalla differenziata” oppure “la fabbrica della differenziata” sono a dir poco esilaranti anche se, a nostro parere, non tengono conto della tutela della sua immagine istituzionale. Mentre invece, sempre a nostro avviso, un sindaco dovrebbe prima di tutto tutelare la figura istituzionale che rappresenta e per quanto gli è possibile, operare una buona amministrare sia nella forma che nella sostanza poi, in privato, può anche raccontare barzellette, se crede”. Evidentemente la guerra tra Legambiente e comune di Guidonia è ben lontana dalla firma dell’armistizio. Eppure basterebbe molto poco per intraprendere un percorso virtuoso. Insieme. Testimonianza di una scelta di campo che è . meglio, dovrebbe essere – quella basilare della politica. Dalla parte dei cittadini, e per il bene della città. Viene ripetuto talmente tante volte…

 

 

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