No ai tagli per le politiche sociali, Roma Social Pride oggi manifesta davanti a Montecitorio

In Cronaca & Attualità, Roma Est, Spazio al Sociale da Riceviamo e Pubblichiamo Commenti

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I pesantissimi tagli ai fondi nazionali per le politiche sociali operati recentemente dal Governo rendono drammatica una situazione sociale già molto difficile. I diritti fondamentali delle persone non sono più garantiti.

Le croniche sofferenze di bilancio subite da Regioni ed Enti locali stanno aggravando ulteriormente le condizioni di vita di molti, soprattutto delle fasce sociali più deboli della popolazione. Le organizzazioni che gestiscono i servizi e gli interventi sociali sono strozzate dai ritardi nei pagamenti della Pubblica amministrazione, che le costringono a indebitarsi ulteriormente e, in diversi casi, a chiudere i servizi e non riconoscere la dignità del lavoro sociale.

Contro il ritardo dei pagamenti dei servizi sociali e i tagli alle politiche sociali della Giunta Alemanno

Chiediamo il pagamento immediato delle prestazioni sociali.

Non possiamo accettare di versare quote di denaro pubblico alle banche soprattutto con  un bilancio comunale per le politiche sociali decurtato.

Chiediamo più risorse economiche per adeguare i contratti ai lavoratori e consolidare gli interventi, riconoscendo la dignità a lavoro sociale e uscire dalla precarietà.

Devono essere adeguate le rette economiche per la gestione dei servizi in convenzione, garantendo così le basi per una maggiore qualità ed efficacia.

La spesa sociale non è un puro costo ma un investimento per un futuro migliore della città.

 Il Roma Social Pride chiama tutti i cittadini, i volontari, gli operatori sociali, gli utenti dei servizi e le loro famiglie, le organizzazioni sociali a mobilitarsi  per una riforma del welfare:

·         che assicuri l'universalità dei diritti sociali – prima di tutto definendo i livelli essenziali delle prestazioni che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale -,

·         garantisca risorse economiche adeguate per servizi e prestazioni sociali di qualità,

·         introduca il reddito minimo di inserimento,

·         assicuri un fondo per la non autosufficienza.

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