Ambiente: Basta proclami infondati, e’ ora delle soluzioni partecipate

In Politica, Roma Est da Riceviamo e Pubblichiamo Commenti

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L’ultima affermazione a favore della salute e dell’ambiente, Il capogruppo di maggioranza  Marco  Bertucci, la rende nota nel numero in distribuzione di Confronto, periodico locale da lui stesso finanziato.

“Riconvertiamo la Buzzi Unicem…”, titola il numero del 26 maggio, “ il cementificio non è più compatibile con il centro della città”;  affermazioni importanti , sensate, ci verrebbe da pensare. Il sospetto che una conversione verso la tutela dell’ambiente sia in atto nella politica del Consigliere si era già palesato in qualche affermazione precedente .

Qualche mese fa , lo stesso Consigliere, aveva scoperto che invece dell’impianto di TMB da 190000 tonnellate di rifiuti da lui stesso  caldeggiato in consiglio comunale con un voto favorevole, avremmo potuto proporre alla regione  un impianto Bio Arrow di provenienza israeliana, che separa le materie con un sistema idrico… peccato che il materiale di  riciclo proveniente da questo sistema di separazione, non verrebbe poi acquistato da nessuna società . Ma poco importa; anche un’affermazione fine a se stessa può far apparire migliore l’attività che si svolge per la comunità.

Anche l’eliminazione dell ‘orribile serbatoio piezometrico , meglio noto come “FUNGO” che veglia sulla nostra città dall’alto della sua posizione è stato oggetto di una campagna denigratoria da parte sempre dello stesso Consigliere di maggioranza.
Quello però che ci sta a cuore comprendere è la sostanza che c’è dietro queste affermazioni;  se ci sono – dietro tali proclami- delle idee concrete, delle soluzioni possibili su cui ragionare.

Promuovere questi argomenti in modo serio è quello che chiede il Faro e tutte le associazioni presenti sul territorio che da anni si battono per uno sviluppo sostenibile proprio come previsto da Agenda 21. Il capitolo 28 della Agenda 21 “invita le autorità locali a giocare un ruolo chiave nell'educare, mobilitare e rispondere al pubblico per la promozione di uno sviluppo sostenibile. Le autorità debbono intraprendere dal 1996, un processo consultivo con le loro popolazioni cercando il consenso su un' Agenda 21 locale. Attraverso la consultazione e la costruzione di consenso, le autorità locali possono imparare dalla comunità locale e dalle imprese e possono acquisire le informazioni necessarie per la formulazione delle nuove strategie. I programmi, le politiche ed i piani assunti dalla amministrazione locale potrebbero essere valutate e modificate sulla base dei nuovi piani locali così adottati.

Finora la nostra amministrazione non ha mai consultato nessuno prima di prendere decisioni che modificassero l’ambiente in cui viviamo.
I proclami senza fondamenta,  sono solo sciocchezze!

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