L’incendio che distrusse gli uffici della Società del Travertino Romano nel dicembre 2009 ha trovato i volti dei colpevoli. Alle prime ore di questa mattina, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Tivoli, hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, M.R. e A.B., 38enne e 34enne di Tivoli, ritenuti gli autori materiali. Il provvedimento restrittivo scaturisce a seguito delle risultanze investigative raccolte dai Carabinieri della Compagnia di Tivoli nel corso di un’articolata indagine condotta a braccetto con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli e diretta dal pm Dott. Filippo Guerra. Un incendio doloso, appiccato nella notte del 15 dicembre 2009, aveva devastato la sede degli uffici amministrativi della Società del Travertino Romano. Un colpo studiato in piena regola: ed evidentemente molto bene, visto il largo tratto di tempo che è passato dall’avvenimento. Erano entrati sfondando la porta d’ingresso posta al piano terra, poi saliti nella parte superiore dell’edificio dove cosparsero la benzina e provocarono l’incendio. Fiamme che ovviamente avevano distrutto i locali della società che vede a capo Filippo Lippiello.
Altri particolari su questa storia: M.R. all’epoca dei fatti era stato licenziato da poco, e sui due arrestati sono immediatamente piombati i sospetti dei carabinieri. La notte dell’incendio, i due riportarono ferite a causa del fuoco, lasciando tracce di sangue sul posto e le tre taniche usate all’ingresso. Prove immediatamente rilevate dalla Scientifica. I due, tra l’altro, si recarono al Pronto Soccorso di Tivoli per fari refertare: ustioni di terzo grado uno, per l'altro invece ustioni di primo grado nella coscia sinistra e sul volto e di secondo grado sulla gamba. Non una scelta saggia, ragionando col senno di poi con la testa di chi vuole dar fuoco ad un ufficio piuttosto importante della zona e passarla liscia. Sono passati due anni, e le prove alla fine hanno parlato. Linguaggio alla CSI, ma che rende l'idea.
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