Si apre il dibattito in merito alla presenza a Guidonia – dovrebbero essere arrivati ieri era – dei 75 rifugiati politici in fuga dai Paesi dell’Africa del Nord. Una disponibilità all’ospitalità chiesta alle varie regioni italiane e regolamentata da apposita ordinanza ministeriale, e che ha portato ad una condivisione bipartisan di tale decisione, con Lazio e Lombardia in pole position per ospitare persone dall’estero. Una disponibilità che Guidonia aveva già dato per bocca del sindaco Rubeis, in quanto “nella mia cultura, valori come la accoglienza, la sussidiarietà, la solidarietà umana hanno una rilevanza predominante”. Come da notizie di ieri, la sede nella quale saranno accolti i 75 rifugiati politici sarà , il Fabio Hotel di via Colleferro, la cui proprietà ha formalizzato nella tarda serata di ieri una convenzione con
Dunque una faccenda tutt’altro che facile da gestire. Alla decisione dell’amministrazione arriva l’appoggio del capogruppo del PdL Marco Bertucci, che definisce “strumentali alcune polemiche che arrivano dal capogruppo del PD di Guidonia Montecelio, polemiche a mio parere solo formali. Così come Capogruppo del PDL chiedo al sindaco di andare avanti e di farsi carico di alcuni aspetti che noi del Popolo della Liberta riteniamo fondamentali. I rifugiati politici che Guidonia Montecelio accoglie devono essere messi nella condizione reale di integrazione, pur nel breve periodo che trascorreranno in questa città. Attendiamo quindi di capire quali iniziative si stiano prendendo in questo senso, per evitare che l’accoglienza sia solo una scatola vuota”. Accoglienza che partirà da una pizza, offerta da Rubeis ai 75 ospiti per approfondire la conoscenza, in quanto il sindaco si dice
“curioso di conoscere le storie personali e gli episodi più drammatici che sono stati costretti a vivere nella loro vita”. Resta un dubbio, o perlomeno una lieve preoccupazione, rispetto all’incolumità e alla sicurezza delle 75 persone in questione. In un posto, Guidonia, dove a malapena si riesce a garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini, come si fa con ospiti di questa portata? Ci saranno forze in più dal prefetto di Roma? Ai posteri – o a Pecoraro – l’ardua sentenza.
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