Cause naturali. Nessun maltrattamento, nessuna violenza. La morte della piccola Arianna smette di essere un terribile caso di cronaca nera, e diventa soltanto un dramma, uno di quelli dal quale ci vuole molto tempo per tirarsi fuori, per reagire, per tornare a vivere. Pensiamo ai genitori, e al terribile sospetto che li ha accompagnati nella tragedia. Un sospetto che fa male, soprattutto quando vedi tua figlia spegnersi, e quando i soccorsi sembrano non arrivare mai. Toglie tutti i dubbi l’autopsia effettuata sul corpicino della piccola di Fonte Nuova dall’istituto di Medicina legale dell'Università La Sapienza di Roma. La bambina soffriva di numerosi problemi di salute, dalle crisi epilettiche a quelle respiratorie, era alimentata artificialmente ed era già in cura al policlinico Umberto I. E’ morta nella mattinata di martedì. Anche i morsi sul corpicino erano un ultimo, disperato gesto di un padre che sta vedendo morire la sua bambina.
In poche settimane, in queste zone, sono morti due bambini. Tre e cinque anni. Guidonia e Fonte Nuova, due lutti diversi, due tragedie che segnano, e che colpiscono. Non possiamo far altro che segnalare questo fatto, e riflettere su quanto sia tremendo dare queste notizie. Un bimbo che muore porta sempre con sé l’immagine di un mondo più grigio, di una speranza che crolla, di un fiore che perde l’ultimo petalo. “Quando il primo bambino rise per la prima volta, la sua risata si sbriciolò in migliaia di frammenti che si sparpagliarono qua e là. Fu così che nacquero le fate”. Ecco, questo vogliamo pensare. Che anche in questo momento terribile, per la famiglia, per la città, anche nel momento più nero, le fate continuino a nascere. Vuol dire che da qualche parte c’è una bimba che ride. E quel sorriso sarà anche per la piccola Arianna, per accompagnarla dalla fate che la stavano aspettando. Magra consolazione, ma almeno è una piccola luce, in un mondo sempre più buio.
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