La Giunta di Roma Capitale, presieduta dal sindaco Alemanno, ha approvato, su proposta dell'assessore al Bilancio e allo Sviluppo economico, Carmine Lamanda, la delibera che fissa una serie di limiti ai compensi degli organi amministrativi e di controllo delle societa' partecipate dal Campidoglio. Lo riferisce in una nota il Campidoglio spiegando che questo provvedimento tiene conto del parere non vincolante chiesto da Roma Capitale alla Corte dei Conti, e da questa recentemente reso. Come fa sapere il Campidoglio, "le misure varate oggi danno immediata e piena esecutivita' ai criteri di indirizzo contenuti nella memoria di giunta approvata lo scorso mese di dicembre al fine di contenere la spesa sostenuta dall'amministrazione per garantire il funzionamento dei vertici delle aziende partecipate. Restano, pertanto, confermati i limiti ai compensi per i presidenti e componenti dei consigli di amministrazione, fissati rispettivamente all'80% e al 70% della remunerazione del sindaco di Roma". "Per quanto riguarda gli amministratori delegati che esercitano funzioni esecutive viene, invece, stabilito un tetto massimo di 350.000 euro lordi annui, ivi compresa la remunerazione di autonomi incarichi dirigenziali accordati nel rispetto delle disposizioni di legge e dei contratti collettivi – prosegue il Campidoglio – Tale limite e' stato definito a seguito di un'analisi di confronto (benchmarking) volta a individuare il livello medio delle retribuzioni applicate a livello nazionale dalle societa' che gestiscono servizi pubblici essenziali per la cittadinanza".
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