Strutture ricettive sotto la lente della Polizia amministrativa da oltre un mese. L’obiettivo è tutelare i pellegrini in arrivo per la Beatificazione di Papa Giovanni Paolo II e gli operatori di settore rispettosi delle regole. Gli agenti guidati da Edoardo Calabria stanno attuando un piano sistematico di verifiche orientato nelle zone maggiormente interessate dalla presenza di strutture ricettive, in particolare 'low cost', tra cui la Stazione Termini e quella a ridosso del Vaticano. Le verifiche viaggiano anche attraverso il 'web', dalla cui rete gli agenti della Polizia Amministrativa iniziano lo screening delle strutture ritenute 'sospette'. Sono oltre 60 le strutture ispezionate, tra cui prevalentemente bed & breakfast, ostelli ed affittacamere. Sono 22 le licenze di altrettante strutture che sono state sospese con provvedimento del Questore Tagliente per un periodo variabile dai 5 ai 30 giorni con l’obbligo di regolarizzare le attività in conformità alle norme vigenti. Per altri 6 alberghi è scattata invece la cessazione dell’attività. Alla base dei provvedimenti differenziati ci sono irregolarità di diverso tipo riscontrate dagli uomini della Polizia Amministrativa. Nel primo caso infatti è stato accertato l’ampliamento abusivo degli ambienti destinati ad alloggiare i turisti. In locali di appena 15 metri quadri sono stati, in un caso, registrati fino a 8 posti letto con riflessi anche sulle condizioni igienico-sanitarie degli stessi. In alcuni casi, invece, l’abusivismo dell’ampliamento del numero dei posti letto offerti in vendita anche via internet ha interessato vere e proprie holding costituite da strutture legali alle quali facevano capo poi fino a 8 micro strutture anche ubicate all’interno di uno stesso immobile.
Nel secondo caso, invece, i provvedimenti di cessazione dell’attività nascono dalla totale assenza di licenza in strutture attrezzate per il soggiorno degli ospiti. Nell’ambito degli stessi controlli gli agenti della Polizia Amministrativa non hanno trascurato il profilo delle tariffe applicate accertando in alcuni casi maggiorazioni ingiustificate. Ma la gamma delle irregolarità si completa con le violazioni contestate ad alcuni esercenti di settore nell’adempimento della comunicazione all’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, prevista dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, e relativa alle generalità degli alloggiati. Complessivamente sono state, quindi, contestate sanzioni per oltre 300.000 euro.
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