Si sta per sciogliere il nodo della sede delle Olimpiadi del 2020. Roma è tra le candidate e il comune di Guidonia sostiene la Capitale in questa sfida, proponendosi anche come supporto logistico. La giunta comunale ha votato un atto di indirizzo per partecipare attivamente al possibile storico evento: la delibera è stata approvata all’unanimità lo scorso 4 marzo, con l’oggetto appunto “il sostegno alla candidatura alle olimpiadi di Roma 2020 ed individuazione di impianti sportivi ed opere connessi alla candidatura stessa”. Impianti che esistono, o meglio, esisteranno, essendo ancora in fase di ultimazione. Pensiamo al palazzetto dello sport – zona Bivio di Guidonia, o alla nuova piscina comunale di Colleverde, che potrebbero essere utilizzati per gli allenamenti. Nei prossimi giorni è in calendario un incontro tra Rubeis – il consiglio comunale ha incaricato il primo cittadino a formulare un primo approccio informale con l’amministrazione romana – il sindaco di Roma Gianni Alemanno ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta che fa parte del comitato promotore di Roma 2020. L’obiettivo è portare a Guidonia una specialità olimpica: si pensa al tiro con l’arco, da svolgersi nelle strutture dell’aeroporto. Un territorio, quello di Guidonia, che fino al 2020 potrà avere grossi cambiamenti: il casello autostradale, il raddoppio ferroviario. La città quindi, potrebbe – condizionale d’obbligo – diventare un punto facilmente accessibile. Resta un enorme punto interrogativo. I servizi sanitari, che in questa zona praticamente non esistono. Se l’Olimpiade portasse in dono un ospedale, un pronto soccorso, o qualsiasi cosa che Zeus – si parla di Olimpiadi – vorrà, allora ben vengano i Cinque Cerchi a Roma. Occorrerebbe fare queste strutture a prescindere dai grandi eventi, ma questa è un’altra storia. In Italia, lo sappiamo, funziona così. Dovunque.