Hanno 21, 27 e 31 anni i tre fratelli incensurati arrestati ieri sera dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Castel Gandolfo, durante un mirato servizio antidroga. L'accusa è quella di produzione e spaccio di sostanze stupefacenti e ad incriminarli sono state le 50 piante, in diversi stadi di crescita e maturazione, del peso complessivo di 18 kg circa, che i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato nel giardino della loro villetta di Rocca di Papa, insieme ad 1 kg di resina di canapa (l'estratto delle piante di canapa dalla cui essiccazione si ricava l'hashish) e 2000 euro in contanti occultati nell'abitazione. Sempre più spesso, durante i controlli dei Carabinieri eseguiti nella zona dei Castelli, i giovani che venivano sorpresi con modiche quantità di dosi di droga destinata all'uso personale, riferivano di averle acquistate da tre fratelli di Rocca di Papa, famosi nell'ambiente per essere in possesso di "roba" di ottima qualità. Da qui è iniziata una fitta attività info-investigativa che ha portato a far convergere i sospetti proprio sui tre ragazzi arrestati ieri sera. E' sempre più frequente l'abitudine di coltivare in casa marijuana, dato l'ampio ventaglio di informazioni sulle tecniche e le modalità di essiccazione e conservazione reperibili su numerosi siti e blog Internet, dove circola addirittura il "Manuale del Canapaio". Tutto sommato, è contenuto anche l'investimento iniziale che si aggira intorno ai 1.000 euro per allestire una coltivazione come quella scoperta ieri dai Carabinieri e che avrebbe fruttato ai pusher fino a 20.000 euro. Coltivare canapa indiana, in Italia, rimane però un reato gravemente punito, tanto che gli arrestati rischiano fino a sei anni di carcere.
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