Uno spettacolo che doveva essere visto. Per l’atmosfera, per l’impatto visivo, per il suo essere “antico” e moderno allo stesso tempo. Non ci eravamo sbagliati nel presentare lo spettacolo che ha concluso il laboratorio teatrale “Spazio Vivo Giovane”, realizzato in questi mesi dalla compagnia Theatro Polare dell’attore e regista Mauro Giosi.
Tanti ragazzi, emozionati e appassionati: questo è stato il tocco in più dato alla rappresentazione – fatta in mezzo al pubblico in pieno stile del teatro shakespeariano – che si è svolta fresca e godibile, attraverso immagini che si incatenavano tra loro, intervallate da musiche, poesie e scene di balli, che hanno portato gli spettatori esattamente dove, crediamo, la compagnia intendeva. Un viaggio nelle atmosfere shakespeariane rivedute e corrette a misura di ragazzo, con il tema dell’amore a farla da padrone, e con buonissime prove degli attori e delle attrici, che sembravano assolutamente padroni della parte che recitavano. Il languore, l’esaltazione che solo l’amore sa dare, l’attesa che amplifica il desiderio: uno spettacolo che valeva davvero la pena vedere.
Il teatro sociale, un genere che spesso viene dimenticato, e sostituito da generi più o meno impegnati: qui c’era Shakespeare – rivisto e corretto, d’accordo, ma l’atmosfera era quella – e c’era, in particolare, il risultato di un lavoro, fatto con i ragazzi, per i ragazzi. E i volti felici che abbiamo visto tra gli spettatori, ma soprattutto tra i ragazzi e le ragazze che hanno dato le loro anime e i loro cuori, sono simbolo di un laboratorio che ha funzionato. E che speriamo continui a funzionare anche in futuro. Dopo un ottimo esordio, adesso chiudere il sipario sarebbe davvero un peccato.
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