L’americano Michael Zaadorian oramai non è più una sorpresa, ma conferma anzi la bontà e la sagacia con cui la casa editrice Marcos y Marcos sia continuamente alla ricerca di autori tanto interessanti quanto particolari su cui puntare.
In questo Viaggio l’autore porta e trasporta i lettori a vivere quello che è stato e per molti è ancora il sogno della mitica route 66, ma lo fa rompendo le righe e gli schemi, lo fa contromano: non aspettatevi la velocità sincopata della narrativa beat di Kerouac, non le incredibili avventure di giovani adolescenti in fuga dai college, né tantomeno una boriosa cavalcata senza intoppi di questa gloriosa strada; insomma tutto quello che potreste aspettarvi non c’è; c’è però un piacevole stupore e da una continua scoperta che sono poi le colonne portanti di una solidissima struttura narrativa. Ella e John, sono i protagonisti di questo viaggio, insieme al loro Leisure Seeker, un camper d’altri tempi, ma per quanto lo stereotipo di eroico protagonista sia lontano anni(e)miglia da questo trio di ultracinquantenni, l’impresa che compiono è di quelle che regalano emozioni e scaldano i cuori: un viaggio sconsigliato ai deboli di cuore tanto più a due anziani che non hanno nella salute un alleato affidabile e dunque un viaggio fortemente sconsigliato dai medici e assolutamente proibito dai loro figli. Ma le proibizioni si sa sono spesso il vento che invece di smorzare le fiamme con un flebile soffio, alimentano e fanno divampare quel fuoco chiamato libertà…e allora si parte! Città fantasma, strade dimenticate, paesaggi mozzafiato, pistole e cocktail che se ne infischiano di presidi medici; ma ce di più: ricordi, emozioni e avventure che tornano alla mente ripercorrendo un’altra strada: la nostra vita. Allora la semplicità e la sincerità lasciano, pagina dopo pagina, un retrogusto ironico e amaro che fanno di questo romanzo un vero e proprio manifesto della vita. Da veri intenditori.
Riccardo Sgroi
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