La vicenda trae origine da un esposto presentato all’inizio del 2009 nel quale si raccontava la storia di un imprenditore che per ottenere appalti si trovava costretto a versare denaro e altre regalie a funzionari pubblici. A seguito dell’esposto, la polizia municipale ha dato il via a una lunga e complessa indagine di intercettazioni ambientali e di pedinamenti degli indagati interamente coordinata dal comandante dell’VIII Gruppo Antonio di Maggio. Una telecamera installata sul luogo di lavoro permetteva di scoprire che, per aggiudicarsi degli appalti di manutenzione presso l’VIII Municipio, erano state versate le somme di 2.800, 3.700 e 18.000 euro, oltre a tre telefoni cellulari, buoni benzina e ricariche telefoniche. Dagli indagati venivano inoltre richiesti materiali edili di consumo per propria personale utilità, ed era accertata anche la fornitura di personale e mezzi per un trasloco privato. Dopo il lavoro di intelligence scattavano le perquisizioni che permettevano agli agenti di sequestrare altri numerosi oggetti di valore tra cui una dozzina di prestigiosi orologi griffati. Era inoltre appurata una notevole disponibilità patrimoniale degli indagati. Il provvedimento di misura cautelare nei confronti di un funzionario del Servizio Tecnico, richiesto dal P.M. Pietro Giordano per i gravi indizi di colpevolezza e per il pericolo dell’inquinamento delle prove, è stato emesso dal G.I.P. Giovanni Arioli ed è stato eseguito dagli agenti dell’ufficio di Polizia Giudiziaria dell’VIII Gruppo. Per altri due funzionari proseguono le indagini e gli accertamenti.
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