Al Macro la mostra dell’enciclopedia “sott’olio”

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Presentata giovedì 16 dicembre l’installazione di Benedetto Marcucci dal titolo “Treccani sott’olio”. Una reazione forte contro il dilagare del supporto digitale

Le opere esposte al Macro, il Museo dell’arte contemporanea di Roma, non finiscono mai di stupire. Questa volta, a destare interesse è curiosità, è la “Treccani sott’olio”, l’enciclopedia più famosa d’Italia che Benedetto Marcucci ha sapientemente messo in barattoloni di vetro ripieni di olio. Presentata giovedì scorso a pubblico e critica, sarà ospitata negli spazi del Macro fino al 16 gennaio prossimo. 


Per Marcucci, che per la prima volta espone al museo di Roma, la progettazione e la realizzazione dell’opera ha una storia lunga. Già negli anni novanta l’artista aveva tentato la poetica del “libro sott’olio” immergendo nel prezioso condimento i testi dei grandi classici della letteratura occidentale. La reazione artistica alla base del gesto, secondo quanto poi dichiarato dallo stesso Marcucci, era stata dettata dalla diffusione dei primi supporti digitali che preludevano alla drammatica fine del libro.

Così, dopo venti anni, l’artista propone un’installazione simbolica di grande potenza espressiva che vuole essere da monito alla società che, nell’era di internet, sta dimenticando sempre più l’importanza dell’oggetto libro. Benedetto Marcucci, romano doc di soli 43 anni, oltre all’attività artistica svolge anche la professione di giornalista e autore televisivo. Per la Rai ha collaborato alla realizzazioni di molte trasmissioni di successo.

Per informazioni su orari e prezzi del biglietto d’ingresso alla mostra basta consultare il sito www.macro.roma.museum.it.

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