Fonte Nuova, consiglio comunale sui rifiuti: amministrazione favorevole all’impianto dell’Inviolata. Il CRA: “La fotocopia di quanto è accaduto a Guidonia”

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, In Evidenza, Politica, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Solita platea piena di cittadini – sempre quando si parla di ambiente – e ormai usuali cattive sensazioni quando la politica parla di immondizia, di discarica e di impianto TMB. Si è svolto il 20 dicembre nei locali del Centro Anziani di Santa Lucia di Fonte Nuova il Consiglio comunale del comune di Fonte Nuova, convocato in seguito alla richiesta della minoranza consiliare di centro-sinistra, per discutere sul punto del rigetto dell'impianto TMB all'Inviolata di Guidonia e sull’eventuale ricorso al TAR o al Presidente della Repubblica. Molte similitudini, fanno notare il membri del CRA, “con quanto è accaduto a Guidonia”.

Ora, se una opposizione chiede di fare un consiglio comunale sul tema, dovrebbe essere armata da sacro furore, per convincere tutti che la proposta presentata è la migliore possibile. A quanto pare, almeno dalla ricostruzione del CRA, a Fonte Nuova così non è stato. “Il capogruppo Pd, Agostino Durantini – proseguono gli ambientalisti – ha tentato di argomentare sulla necessità di ricorrere a vie giudiziarie o istituzionali per cautelare la popolazione dalla sospetta nocività dell'impianto CoLaRi”. Un impianto che non avrà un impatto sulla sola Guidonia: sarà posizionato ad un chilometro dall'abitato di Santa Lucia, sulla provinciale Palombarese.

Il capogruppo del PD è stato attaccato dai consiglieri di maggioranza e dall’assessore all’ambiente Veronica Mercuri, che ha descritto l’impianto come “un capannone chiuso, che differenzia a freddo i rifiuti residuo della raccolta differenziata. Tale residuo sarà poi inviato all'inceneritore di Albano”. Ora l’assessore ci perdonerà, ma dobbiamo correggerla: è stata accolta in questi giorni il ricorso dell’istanza di rigetto presentato al TAR. Quindi, forse su Albano non ci si potrà contare granchè, o perlomeno, questo è l’auspicio di molti. Ma come possibile che nessuno in assemblea fosse al corrente di tutto questo?

“Queste affermazioni – prosegue il CRA – sono identiche a quelle rilasciate dalla Giunta Rubeis al Consiglio comunale di Guidonia Montecelio poco più di un mese fa, sono un evidente frutto di ignoranza o, come qualcuno sussurrava durante il Consiglio, di interessi non menzionati”. Come scrivevamo sopra, c’era molta gente ad assistere al consiglio: cittadini che rumoreggiavano, interrompevano i discorsi del loro rappresentanti con lazzi e richieste di maggiori informazioni e chiarezza. Parola, l’ultima, che non è molto conosciuta dalle nostre parti. La popolazione di Santa Lucia, presente in massa a questo Consiglio ha rumoreggiato, spesso interrompendo i discorsi dei consiglieri con lazzi e richieste di maggiore informazione e chiarezza.

Anche il sindaco Di Buò si è schierato a favore dell’impianto: le motivazioni sono bene o male quelle già sentite da altre parti: alcuni benefit,  la richiesta di presenza nelle prossime riunioni in Regione e nelle commissioni di verifica dell'attività dell'impianto. Una volta passati ai voti, la mozione di Durantini ha perso contro quella presentata a nome dell’amministrazione dal consigliere del PdL Umberto Falcioni: all’approvazione della mozione di maggioranza, è scoppiata la protesta  – civilissima -dei cittadini presenti. “Unica nota positiva – chiudono gli ambientalisti – è la promessa di chiedere a Regione e ARPA Lazio il controllo delle acque di falda e di superficie intorno a Santa Lucia”. Dunque un panorama che più deprimente non si può: il tutto contro la volontà dei cittadini, a Fonte Nuova come a Guidonia. “ A nulla sono valsi i debolissimi balbettii dell'opposizione”. Molta poca conoscenza del problema – emblematica l’annotazione su Albano – e poca chiarezza su chi effettivamente vuole opporsi tra le classi politiche. E dall’alto, un burattinaio danaroso e potente, il Sauron della Mondezza, se la ride. Allo stato dei fatti, ha vinto lui. Non resta che aspettare il ricorso al  Tar fatto da Guidonia, amministrazione e associazini. Ma forse la soluzione è gettare l’anello nei meandri della discarica dell’Inviolata. Davanti alla poca speranza, a icittadini non resta che il genere del fantasy. Almeno lì spesso c’è un lieto fine.

 

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