Guidonia, è guerra tra il circolo di Legambiente e l’amministrazione comunale

In Cronaca & Attualità, Primo Piano, Salute & Dintorni da Yari Riccardi Commenti

Condividi

Continua senza sosta la guerra dialettica tra il circolo Legambiente di Guidonia e l’amministrazione di Eligio Rubeis, sindaco della Città dell’Aria. Una guerra fatta di affermazioni a distanza. Per gli ambientalisti, quelle del primo cittadino sono “esternazioni sono straordinarie nei loro contenuti e ci lasciano stupiti, basiti e sconfortati”. E’ lunga la lista che Legambiente mostra all’amministrazione comunale, e racconta di rifiuti e di alberi, di rivendicazioni e di isole pedonali. Lo spunto è dato dalla rivendicazione del sindaco di aver effettuato per primo il ricorso al Tar contro le 190 mila tonnellate dell’impianto che sorgerà all’Inviolata. Impianto sul quale le indicazioni del consiglio comunale di Guidonia non hanno minimamente inciso. “Non vorremmo perdere tempo a polemizzare ed utilizzare il tempo del nostro impegno gratuito per discutere e confrontarci con l'Amministrazione sulle scelte per il futuro e per cooperare per attuarle. Ma il Sindaco si preoccupa di fare rivendicazioni, come quella di essere stato il primo ad aver presentato il ricorso al TAR contro l'impianto da 190.000 tonnellate.Lo ha fatto 19/11/2010. Nessuno mette in discussione il fatto che Egli sia stato il primo a presentare un ricorso contro l'impianto da 190.000 t/a. E non è neanche sufficiente che lo faccia per ottenere un impianto da 140.000 t/a visto che la delibera del Consiglio Comunale parla di un impianto da 90/100.000 t/a ed in sede di Conferenza dei Servizi è stato combinato un immane pasticcio”. Numeri  – quelli voluti/richiesti dal comune di Guidonia – che proprio non appaiono nei documenti della Regione sull’impianto. Le 190 mila tonnellate sono scritte, questo è un dato di fatto. Legambiente propone all’amministrazione comunale un riepilogo cronologico di tutto il carteggio sulla discarica negli anni, a partire dal 2007, quando, in gennaio “le Associazioni presentano le osservazioni al progetto CoLaRi e ne richiedono la bocciatura evidenziando, tra l'altro, che l'impianto sarebbe stato costruito all'interno di un parco archeologico, che la richiesta di trattare 190.000 t/a è esagerata rispetto alle previsioni di raccolta differenziata previste dalla normativa vigente e che esiste il problema dell'impatto ambientale dei trasporti da e per la discarica”.

Da questo si passa all’anno successivo, quando le Associazioni depositano l'opposizione al Decreto Commissariale n.93/2007 in cui si prevede la realizzazione dell'impianto di trattamento rifiuti da 190.000 t/a integrato con una linea di trattamento della componente umida dei rifiuti domestici, e da qui ai nostri giorni, con l’azione – novembre 2010 – contro la Determinazione 1869/2010 che concede l'AIA all'impianto Co.La.Ri.Cosa ha fatto il Consigliere Rubeis tra il 2007 ed il 2008? Se il Sindaco avesse letto attentamente il ricorso presentato dall'Amministrazione avrebbe scoperto che – prosegue il circolo – a pag.5, c'è scritto: “Tale impianto è stato approvato con decreto n. 93/07 che è stato oggetto di un ricorso al Tar Lazio (depositato l’11.1.2008 numero Reg. Gen. 304/2008) proposto da Legambiente ed altre associazioni ambientaliste locali, le quali si sono opposte e tuttora si oppongono alla realizzazione di tale impianto” e si sarebbe risparmiato una polemica inutile ed improduttiva su chi ha presentato per primo un ricorso per limitare la portata dell'impianto”. Gli ambientalisti accusano apertamente Rubeis di essere stato il primo ed anche l'unico che ha percorso la strada di regalare a Guidonia l'impianto di TMB invece di chiedere la chiusura definitiva della discarica dell'Inviolata. Nessuno le contesta questo privilegio. Nel 2004 la maggioranza del Sindaco Sassano ha dliberato di ospitare un impianto di trattamento rifiuti nel comune. Nel 2010 la maggioranza del Sindaco Rubeis ha deciso di costruire l'impianto di trattamento e di perpetuare la discarica. Le Associazioni continuano a fare un'opposizione totale all'impianto e non mai avuto l'intenzione di fare un ricorso per avere un impianto più piccolo”. Legambiente non si ferma, e spiega poi come prima del nostro comunicato-stampa sull'argomento AIA CoLaRi e sui suoi contenuti regnava sovrano il silenzio assoluto. Se non avessimo sollevato il problema il Comune non avrebbe potuto fare alcun ricorso”. Si passa poi al punto della differenziata, sulla quale Legambiente afferma che, se si fa, “è solo perché quelli che il Sindaco chiama un centinaio di ambientalisti scalmanati hanno martellato la Giunta Lippiello. Non risulta che Rubeis, esponente dell'opposizione, abbia presentato mozioni o interrogazioni sull'inerzia di quella Giunta sul tema della discarica e dei rifiuti. Il Suo ricorso è pagato con i soldi pubblici. Il ricorso delle Associazioni è stato pagato con i soldi sborsati da un gruppo di cittadini che si sono autotassati. Con tutto il rispetto per il Primo Cittadino c'è una differenza sostanziale tra le due azioni”. Dunque un attacco in piena regola, forte e deciso, che non mancherà di provocare altre polemiche. Ancora sulle uscite finanziarie, viene chiarito anche il punto sui soldi legati al ricorso.Qualcuno è libero di pensare che la responsabilità delle uscite finanziarie per spese legali legate al ricorso sia degli ambientalisti: se non avessero ficcato il naso nella Determinazione Regionale non ci sarebbe stato bisogno di fare opposizione! Noi diciamo che se il Sindaco avesse semplicemente consegnato alla Regione la Delibera votata dal Consiglio Comunale tutto sarebbe stato più chiaro e semplice”.

E si passa poi all’altro punto caldo di questi giorni, i platani di via Roma e il loro destino: una diatriba cominciata – ironia della sorte – il giorno della Festa dell’Albero. Che fine faranno i suddetti alberi? “Che le nostre Amministrazioni non abbiano il concetto di patrimonio arboreo comunale ed abbiano decretato lo sterminio degli alberi lo abbiamo capito da molto tempo: molti atti e fatti lo testimoniano. Un esempio macroscopico: nel autorizzazioni di apertura – precisano gli ambientalisti – o continuazione delle attività di cava non ci sono prescrizioni per salvaguardare querce secolari e/o ulivi che, ci risulta, siano protetti da una legge del 1949. A Guidonia si possono abbattere tutti gli alberi fastidiosi, anche gli ulivi, senza formalità. Che le foglie dei platani intasino le fogne, che i costi di spazzamento della strada e la manutenzione degli alberi siano alte (in rapporto alle spese per convegni, feste e fogli o spazi di comunicazione?), lo ha detto il Sindaco il 21 novembre 2010 ripetendo le giustificazioni presentate da esponenti dell'Amministrazione di cui abbiamo fatto nome e cognome”.

Gli ambientalisti se la prendono anche con un comunicato stampa dell’amministrazione, per loro “un esempio di disinformazione: Tentare di attribuire a Legambiente, con “tagli non dichiarati e manipolazioni” del testo di un comunicato stampa, quello che il Circolo non ha detto”. Tra l’altro, continua Legambiente, il fatto che questa amministrazione ami gli alberi

ecologici (che sono alberi finti) è confermato, per iscritto, nelle Linee programmatiche di mandato del Sindaco Eligio Rubeis e dell'Amministrazione Comunale – quinquennio 2009-2014”.

Legambiente definisce la strategia dell’amministrazione un vero e proprio exploit comunicativo: con il comunicato del 1 dicembre 2010 Rubeis evidenzia “le conoscenze dendrologiche, la capacità di valutazione costi/benefici delle scelte gestionali, la creatività politica ed il sogno urbanistico: I platani non sono alberi adatti a dimorare in luoghi urbanizzati. Non verranno abbattuti ma espiantati e trapiantati in altro luogo”. Sui platani deciderà un referendum itinerante nel mese di gennaio. Sarà interessante seguire gli sviluppi di questa storia. Ma la rabbia di Legambiente non si placa. Il circolo chiude con 4 domande rivolte a Rubeis e a chi ne cura la comunicazione: “Dove ha letto che i platani non sono adatti a dimorare in luoghi urbanizzati visto che sono molto resistenti allo smog? Quanto costa l'operazione di espianto/trapianto/sostituzione e rifacimento dei marciapiedi? Perché non fa una sorta di referendum itinerante per chiedere quali sono le priorità per i cittadini di un comune che è, per i servizi, a livello di terzo mondo? Quando si realizzerà questa rivoluzione copernicana del traffico? Via Roma, almeno due volte al giorno, si trasforma in una camera a gas”. Quello di via Roma è un punto dolente per quello che riguarda smog e traffico: la scarsa larghezza della carreggiata che rende ostico il doppio senso, file e rallentamenti come se piovessero. “Se piazza Baracca diventa il cuore dell'isola pedonale si costruiranno delle sopraelevate per far transitare le automobili che circolano a Guidonia centro? E gli 83 stalli di sosta a pagamento tra Via Roma ed il parcheggio della stazione?Ci piacerebbe avere le risposte alle nostre domande e non reazioni scomposte e confuse: siamo ambientalisti e non esponenti del partito dei Verdi”. Il circolo chiude chiedendo risposte, e niente più polemiche, non è quella la loro intenzione “ma non abbiamo più guance da porgere per farci prendere (metaforicamente) a schiaffi ed i nostri orecchi sono stanchi di ascoltare la solita trita e ritrita demagogia delle amministrazioni guidoniane. E non siamo noi a fare discorsi demagogici”. Questo è l’ennesimo round di uno scontro che andrà avanti per molto tempo. Almeno finchè la situazione ambientale della città non venga migliorata. Due punti di vista diametralmente opposti su molti punti. Ora non resta che aspettare la risposta del sindaco di Guidonia. E poi si aspetterà il vincitore: ai punti o per ko tecnico, sarà solo in tempo a dirlo.

 

Condividi