Solo l’iniziativa volontaria degli abitanti del quartiere ha permesso di eliminare tali situazioni di minaccia alla sicurezza pubblica, ripulendo parzialmente l’area e rendendola un punto di socialità importante. L’Associazione ha dunque rappresentato il momento finale di un’aggregazione spontanea dei cittadini, i quali hanno superato ogni diversità nell’intento comune di dotare il quartiere di una realtà nuova e aperta a tutti.
Si è quindi creato un ambiente più vivibile e umano, dove ognuno oggi può finalmente trovare il suo spazio per relazionarsi, riposare, passeggiare, mangiare insieme, risultato sociale importante soprattutto per gli anziani, i quali hanno così vinto la solitudine cui le grandi metropoli li costringono a causa dell’assenza di luoghi di aggregazione diffusi.
Non vanno dimenticate le altre realtà associative attive nel parchetto, il lavoro di alcuni cittadini che ha permesso di creare un’area dedicata ai cani, eliminando il pericolo delle aggressioni e il problema degli escrementi che invadevano le strade.
Purtroppo non tutto può essere realizzato con l’azione volontaria dei cittadini. Come si può pensare che i cittadini risolvano, ad esempio, il problema della bonifica dell’area? O dell’assenza di un efficiente sistema di protezione? O quello dell’irrigazione e dell’illuminazione? Devono forse essere i bambini a mettere in sicurezza l’area dove poter giocare liberi da ogni forma di pericolo?
E se ciò non fosse abbastanza, si aggiunge anche la minaccia dell’interesse privato: è sempre più reale il progetto di affidare il parco a un concessionario per la realizzazione di parcheggi interrati. Ciò significa nuovo cemento e addio parco.
Costantemente minacciati dalla speculazione dei privati, i cittadini del quartiere vivono con l'ansia di perdere questo piccolo spazio, che hanno voluto e hanno realizzato. Come si può ignorare un simile esempio di cittadinanza attiva e cancellare con un colpo di spugna un lavoro quotidiano che dura da anni?
Di fronte a tutto ciò, il Comune tace. Su Parchetto Feronia, terreno espropriato e preso in possesso dall’Ufficio Giardini del Comune di Roma, regna la più totale incertezza di intenzioni: nessuna notizia di riqualificazione e della tanto attesa e tante volte promessa realizzazione di un parco pubblico attrezzato.
L’attuale situazione del Municipio Roma V non gioca certo a favore. Dimenticando che il suo mandato trova la ragion d’essere nell’interesse pubblico e non in quello privato, il Presidente Caradonna fa i suoi giochi di potere passando da un partito all’altro, annullando la giunta municipale e rendendo inermi le poche figure tecniche competenti mentre i cittadini del municipio restano nell’abbandono e le loro richieste completamente ignorate.
L’abbandono del territorio da parte delle autorità ha portato dunque a situazioni che mettono a repentaglio la salute pubblica, ultima di queste, la presenza di una colonia di ratti che cominciano ad uscire dall’erba alta e dai rifiuti di cui è invaso il suddetto parco, scambiato per una discarica abusiva.
Tra i rischi maggiori si segnala la presenza di scorie di AMIANTO e LANA DI VETRO interrate in una grande fetta del parco. Le istituzioni a dispetto del loro dovere di tutela della salute pubblica, diritto inviolabile della persona umana, di fronte alle ripetute richieste di bonifica presentate anche attraverso esposti, sono state completamente sorde, dimostrando un GRAVISSIMO DISINTERESSE che non trova giustificazioni.
I cittadini del quartiere sono stufi di dover lottare per ciò che in un paese “democratico” dovrebbe essere interesse dello stesso Stato tutelare: la sostenibilità urbana e ambientale, il diritto a un ambiente salubre, la tutela della salute e della sicurezza pubblica, la qualità della vita, l’iniziativa popolare e i meccanismi di sussidiarietà orizzontale.
I cittadini del quartiere segnalano la pericolosità di un terreno non messo in sicurezza.
Si segnala la pericolosità di un posto così incolto da coprire i rapinatori che costituiscono un pericolo quotidiano per gli abitanti e gli impiegati delle poste e del vicino supermercato.
Si segnala il malumore dei residenti che, da anni, aspettano una miglioria del quartiere alimentata dalle false promesse delle Istituzioni, tra cui lo stanziamento di un fondo di 50.000 euro per la realizzazione di un’area ludica, di cui non c’è ancora nessuna traccia.
Si segnala che in attesa di qualcuno che si occupi di quanto ci sta a cuore, vengono trascurati marciapiedi quasi inagibili o assenti e nulla si fa per le chiome degli alberi che crescendo da anni senza essere potate, coprono completamente l’illuminazione della strada aumentando l’insicurezza del quartiere.
Sono quarant’anni che si illude la popolazione residente che, nel ricambio generazionale, riceve sempre le stesse promesse di un miglioramento della zona, vanificando le battaglie di chi è morto senza la soddisfazione di veder realizzato il suo piccolo sogno.
L'Associazione comunica che ogni intervento privato all'interno dell'area verde in questione sarà respinto con le azioni necessarie ad impedirlo.
Si richiede quindi immediata convocazione ad un tavolo di confronto con le istituzioni competenti per poter concordare in maniera partecipativa la definitiva realizzazione del Parco Feronia. Restiamo in attesa di una risposta concreta".
Il documento, a firma del suo Presidente, Paolo Cobre, rimarca problemi e inadempienze che dalle pagini virtuali di questo blog abbiamo più volte denunciato. Promesse, ritardi, inefficienze sono il raccolto che viene riconosciuto a Pietralata!
Per mettersi in contatto con l'Associazione Culturale Feronia: Tel. 329.3123353 / 340.8195271 Fax: 06874599146- e-mail: feronia146@gmail.com
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