Roma, 19 ott – Una corona di fiori sul muro della Sinagoga e poi una targa intitolata a Settimio Calo', ebreo sopravvissuto alla deportazione quasi per caso, ma privato della moglie, di nove figli e di un nipote, tutti uccisi ad Aushwitz. Cosi', questa mattina al ghetto, il sindaco Gianni Alemanno, il presidente della Regione Lazio Renata Polverini e il vice presidente della Provincia di Roma Cecilia D'Elia hanno ricordato la deportazione di oltre 1000 ebrei romani, avvenuta il 16 ottobre 1943. "Ricordare i sopravvissuti e' un fatto importante – ha detto Alemanno – perche' la Shoah non ha colpito solo chi e' stato deportato, ma anche tutte le famiglie che hanno perso i loro cari". Commemorare la deportazione degli ebrei romani, secondo Polverini, "e' uno di quei gesti che le istituzioni devono fare per meglio comprendere uno degli errori peggiori che la storia ricordi". (OMNIROMA)
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