Roma, 08 ott – "Gli stipendi complessivi dei manager delle società controllate o partecipate dal Comune di Roma non potranno in alcun caso superare il tetto massimo di 350.000 euro e, per i rapporti già in essere, saranno emanate apposite direttive finalizzate ad adeguare il trattamento economico a criteri di risparmio e razionalizzazione della spesa pubblica. Sono queste alcune delle principali novità contenute nella memoria approvata dalla Giunta capitolina presieduta dal sindaco Alemanno, su proposta dell'assessore al Bilancio e allo Sviluppo economico, Maurizio Leo. Il provvedimento individua i nuovi criteri direttivi per la determinazione dei compensi spettanti ai componenti dei Consigli di Amministrazione sia delle società 'strumentali' sia in quelle che erogano servizi pubblici, per esempio, nel settore dei trasporti e del trattamento dei rifiuti urbani". Lo comunica, in una nota, il Campidoglio. "La memoria di Giunta dà incarico al Segretario-direttore Generale e il Direttore esecutivo di Roma Capitale – prosegue la nota – di predisporre le delibere necessarie a modificare la disciplina vigente, ereditata dalle precedenti Amministrazioni e contenuta deliberazioni di Giunta n. 215/2007 e n. 463/2008. I principi cardine della riforma che sarà predisposta dagli Uffici tecnici e sottoposta all'approvazione definitiva della Giunta di Roma Capitale sono i seguenti: Modalità di calcolo del compenso per i Consigli di Amministrazione: l'emolumento complessivo (parte fissa ed eventuale parte variabile da erogare solo in presenza di utili societari) non potrà 'in ogni caso' superare il tetto massimo di 350.000 euro e verrà definito, caso per caso, anche in funzione della struttura e delle dimensioni della società partecipata o controllata. Il criterio seguito sarà quello della 'congruità' dell'emolumento che dovrà essere conforme a quello di rinvenibile in analoghe strutture aziendali. Divieto di cumulo degli incarichi: Nel caso di amministratori che siano anche dirigenti dell'azienda controllata o partecipata, l'assunzione, ove compatibile con le norme vigenti e purché giustificata dalla sussistenza di mansioni distinte, dovrà essere fatta con contratto di lavoro a tempo determinato e per una durata non superiore alla durata dell'incarico manageriale. Attribuzione dell'indennità di risultato: l'individuazione degli obiettivi propedeutici al riconoscimento della retribuzione aggiuntiva del manager sarà affidata a una struttura esterna all'organigramma societario (per esempio la struttura dipartimentale di riferimento dell'azienda) e dovrà essere, tra l'altro, differenziata in base all'attività svolta dal manager; al settore di mercato in cui opera la stessa società oltre che tenere conto della situazione patrimoniale della società al momento dell'assegnazione dell'obiettivo. Fase di verifica e di valutazione degli obiettivi aziendali: anche in questo caso viene imposto il ricorso a un soggetto imparziale ed esterno alla struttura societaria di cui fa parte il management. Gli obiettivi di natura strettamente contabile, purché valutati in modo obiettivo e non discrezionale, potranno continuare a essere sottoposti al vaglio preventivo del collegio sindacale". "Il nuovo provvedimento – afferma l'assessore al Bilancio e allo Sviluppo Economico, Maurizio Leo – completa e migliora le misure già adottate dall'Amministrazione capitolina sotto il profilo del rigore economico e della trasparenza amministrativa. La riforma sulle retribuzioni dei manager di Roma Capitale è un ulteriore tassello che si aggiunge al percorso virtuoso di risanamento dei conti pubblici del Campidoglio, dando tempestiva attuazione alle norme di carattere generale inserite nella manovra economica del Governo (Dl n. 78/2010) e un'ulteriore spinta al processo di trasformazione e di sviluppo della Città". (omniroma.it)
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