Roma, 06 ott – Nel 2009, l'economia laziale ha registrato un forte rallentamento (-3,3% la variazione del Pil), risultando comunque tra le regioni italiane meno colpite dalla crisi (-5% il dato medio nazionale). È quanto emerge da uno studio del servizio Analisi e finanza di Sviluppo Lazio sulla base dei delle statistiche regionali aggiornate e pubblicate dall'Istat il 28 settembre. "Il risultato certificato dall'Istat conferma sostanzialmente la stima (-3,1%) già da tempo elaborate dal Servizio Analisi e Finanza di Sviluppo Lazio, sulla base del proprio modello econometrico. Alla base della parziale tenuta del mondo produttivo laziale, le costruzioni, che risultano addirittura in crescita (+1,1%), e l'industria in senso stretto, che nonostante una contrazione dell'11% ha fatto comunque meglio dell'ambito nazionale (-15%). Per quanto riguarda i servizi – si legge nell'indagine – il settore che rappresenta circa l'80% dell'economia laziale, il calo (-2,9%) risulta in linea con i risultati nazionali (-2,6%). La contrazione del prodotto si è ripercosso sui redditi dei lavoratori dipendenti (-0,6% il dato nazionale in termini nominali e, quindi, una contrazione reale intorno ai due punti percentuali) e sui consumi privati (-1,9% il calo medio nazionale in termini reali). Anche in questi due casi, le performance del Lazio risultano migliori della media nazionale: +0,5% l'incremento nominale dei redditi (oltre un punto percentuale il calo in termini reali) e -1,2% la contrazione dei consumi. Per quanto riguarda, infine, il mercato del lavoro, anche qui l'impatto della crisi si è fatto sentire: -1,7% il calo degli occupati a livello nazionale, principalmente concentrato nell'industria (-4,6%). Nel Lazio, la forte crescita degli occupati del settore edile (+7,8%) ha compensato in parte il forte calo dell'industria (-4,1%) e dell'agricoltura (-5,4%) e la moderata contrazione dei servizi (-1,2%): nel complesso, il mondo produttivo laziale ha espulso circa 20 mila lavoratori (-0,8% rispetto al 2008)". (OMNIROMA)
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