Avevano fatto numerose rapine in tutta Italia fingendosi poliziotti

In Cronaca & Attualità da Roma Est Magazine Commenti

Condividi

Roma, 05 ott – Avevano fatto numerose rapine in tutta Italia fingendosi poliziotti.

Sabato però sono finiti nella rete di “agenti veri” e per una coppia di origine iraniana sono scattate le manette.

L’uomo, riconosciuto da tutte le vittime, è stato incastrato anche dal modus operandi descritto dagli stessi malcapitati. In particolare, in occasione di tutti i colpi aveva l’abitudine di “annusare” le banconote. Secondo quanto riferiva alle vittime, in questo modo riusciva a riconoscere il denaro falso. In altri casi simulavano anche controlli antidroga.

Le indagini, iniziate a Roma e condotte dal Commissariato di Trevi Campo Marzio, si sono concluse a Desenzano del Garda, dopo giorni di riscontri, verifiche e accertamenti.

L’ultimo episodio risale al 7 settembre scorso, quando in via del Teatro Marcello un cittadino brasiliano era stato avvicinato da un uomo ed una donna, che viaggiavano a bordo di una Alfa Romeo 156.

Dopo essersi qualificati come appartenenti alle forze dell’Ordine hanno inscenato un controllo, in seguito al quale si sono impossessati del borsello di uno dei due contenente circa 6.000 euro.

La vittima, essendosi resa conto che non si trattava di veri poliziotti, soprattutto per le modalità dell’episodio, ha cercato di fermare l’auto dei “truffatori” senza però riuscirci. Di fronte alla reazione della vittima, infatti, i due hanno aumentato la velocità, trascinandola per alcuni metri e provocandone la caduta al suolo.

All’episodio avevano assistito due agenti in borghese, che, nell’immediatezza del fatto, hanno tentato di fermare i due fuggitivi.

Questi, dopo aver speronato la macchina, hanno abbandonato il veicolo. All’interno, gli agenti hanno recuperato alcuni oggetti personali della coppia, tra cui una fotocamera e un computer.

Al fine di giustificare il ritrovamento della telecamera e del notebook, la 33enne iraniana ne aveva anche denunciato il furto.

Proprio da alcune immagini recuperate, gli uomini diretti dal dr. Lorenzo Suraci hanno avviato i primi accertamenti per risalire all’identità dei due.

Dai riscontri, inoltre, la macchina abbandonata era stata già segnalata nel 2007 come veicolo utilizzato in un analogo episodio messo in atto da “finti poliziotti” a Milano ai danni di un cittadino ecuadoriano.

I colpi, attuati sempre con la stessa tecnica, erano stati messi a segno oltre che a Roma, città preferita per la loro attività, anche in altre città d’Italia.

Le varie fasi dell’indagine, condotte dagli investigatori, hanno portato a scoprire oltre che una serie di furti commessi dai due, anche alla loro dimora di Castel Volturno, nel Casertano. Proprio presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Caserta la donna aveva presentato anche l’istanza per il rinnovo del permesso di soggiorno.

I due, irreperibili, sono stati tuttavia rintracciati a Desenzano del Garda.

Lì, grazie ad una serrata attività investigativa, il 1 ottobre scorso sono stati rintracciati dagli agenti in un appartamento all’interno di un camping, dove alloggiavano con altri tre connazionali.

In trasferta nella zona di Milano, i due avevano probabilmente scelto ancora il capoluogo milanese per mettere a segno altri colpi. Questa volta usavano però una Renault Scenic con targa francese.

Per i due, con numerosi precedenti specifici, sono scattate le manette. Recuperari e sequestrati anche il finto distintivo utilizzato, denaro contante e diversi documenti recanti generalità altrui.

L’uomo era già stato arrestato a gennaio scorso dal Commissariato Castro Pretorio sempre a Roma per un episodio analogo, ma in quell’occasione invece della donna arrestata dagli uomini del Commissariato Trevi, l’uomo si avvaleva di un complice.

Condividi